Unità cinofile, come entrare in Emilia Romagna: le simulazioni per trovare i dispersi

Le prove per i nuovi ingressi si svolgono solitamente a cadenza annuale. È fondamentale l'interazione tra cane e conduttore

In totale sono 177 le unità cinofile presenti in Emilia-Romagna

In totale sono 177 le unità cinofile presenti in Emilia-Romagna

Bologna, 10 novembre 2022 - Sono fondamentali nella ricerca delle persone disperse in superficie e svolgono un lavoro di assoluta responsabilità. Sono i cani delle unità cinofile di soccorso (UCS) che, assieme ai rispettivi accompagnatori, rappresentano una delle realtà specializzate del sistema di Protezione civile. Una squadra così importante che la Regione ha deciso di aumentare le unità a disposizione organizzando con la Protezione civile tre weekend di prove nella tenuta di Montebello a Modigliana, in provincia di Forlì-Cesena, centro dedicato alla formazione e all’addestramento dei volontari.

Unità cinofile: quante sono

Su 112 candidate sono state abilitate 53 nuove unità, che aggiunte a quelle già presenti hanno portato "in totale a 177 le unità cinofile di soccorso presenti in Emilia-Romagna. Fanno capo a 44 associazioni di volontariato - spiega Irene Priolo, vicepresidente della Giunta regionale con delega alla Protezione civile -. I nuovi ingressi hanno superato una selezione accurata, preparata affrontando un intenso periodo di addestramento. Ora possono intervenire a tutti gli effetti quando le Prefetture richiedono il loro supporto nelle attività di ricerca, affiancando le altre strutture operative come vigili del fuoco, forze dell’ordine, soccorso alpino. Un aiuto prezioso che spesso si rivela determinante per la buona riuscita delle operazioni di soccorso”.

Come si diventa unità cinofile

L'iter per diventare unità cinofile richiede un lungo periodo di studio e addestramento. Le prove per i nuovi ingressi si svolgono solitamente a cadenza annuale e ogni due anni c'è il rinnovo delle unità già abilitate. Si segue il regolamento elaborato da Agenzia e volontariato nel 2014 per migliorare la capacità operativa e garantire una qualità migliore del servizio, a supporto soprattutto di Prefetture e degli enti locali che si trovano a dover organizzare rapidamente le ricerche. 

L’esame prevede una prima parte orale sulla conoscenza della normativa, dei pericoli durante una ricerca e sull'adeguatezza dei Dpi (Dispositivi di protezione individuale). A seguire, si entra nel vivo con la simulazione di un intervento di soccorso con la ricerca dei figuranti nascosti nella boscaglia. La coerenza delle metodologie di ricerca, la motivazione e il comportamento del cane, l’interazione tra cane e conduttore sono tutti elementi che compongono la valutazione della coppia. Le coppie sono esaminate da commissioni composte da tre volontari formati e da un funzionario della Regione nel ruolo di presidente.