Vaccini imprese, Caiumi in pressing: "Ora tocca ai lavoratori". L'Emilia Romagna dice sì

L’assessore Colla raccoglie l’invito del presidente di Confindustria Emilia: "Con Donini abbiamo convocato le categorie il 4 maggio"

Valter Caiumi, presidente Confindustria Emilia

Valter Caiumi, presidente Confindustria Emilia

Bologna, 2 maggio 2021 - Irrompe nella sacralità del primo maggio prendendo una posizione netta, Valter Caiumi. Lo aveva fatto già l’anno scorso, dicendo senza mezza termini che un altro lockdown sarebbe stato insopportabile e avrebbe sancito la fine di molte imprese. Stavolta il presidente di Confindustria Emilia Area Centro, nella sua consueta lettera aperta alla vigilia della festa dei lavoratori, affronta il tema vaccini. E va in pressing. "Abbiamo bisogno di date e modalità certe, e non di ulteriori rinvii, per poter procedere alla vaccinazione dei nostri collaboratori" l’affondo del numero uno degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara.

Bollettino Covid del 2 maggio 2021Vaccini imprese Emilia Romagna, Caiumi: "Ora tocca a noi"

L’invito di Caiumi non è destinato a cadere nel vuoto se si considera che Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico e al Lavoro, parla di "sollecitazione giusta e comprensibile" aprendo al dialogo in tempi rapidi. "Ho convocato per il 4 maggio le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali firmatarie del Patto per il lavoro e per il clima insieme all’assessore alla Politiche per la salute Raffaele Donini. In quella sede consegneremo l’aggiornamento e le valutazioni organizzative".

Il protocollo c’è, la disponibilità delle aziende pure. Servono però anche dosi di vaccino a sufficienza, altrimenti ogni velleità è destinata a spegnersi sul nascere. Ed è innanzitutto su questo terreno che si giocherà la partita. La Regione ha sempre considerato la possibilità di effettuare vaccinazioni nelle aziende "un’opportunità per accelerare la campagna e sostenere la ripartenza economica". Tanto che, subito dopo la firma del protocollo nazionale, sono partiti i confronti con gli ‘attori’ del Patto per il lavoro e per il clima in modo a rendere l’Emilia Romagna pronta a partire.

Tra questi c’è la Cgil, che sembra non gradire l’uscita di Caiumi. "C’è un tavolo costituito in Regione – osserva il segretario regionale Luigi Giove – proprio per discutere di vaccinazioni in azienda: consiglierei a Confindustria di porre la questione nel luogo deputato evitando di alimentare un clima di demagogia". Resta aperto il dibattito sulle priorità e sull’integrazione con il piano vaccinale nazionale. "Tutti hanno diritto ad essere immunizzati, è interesse dei singoli e della collettività. Se vogliamo però che la campagna vaccinale abbia efficacia – continua Giove – è necessario seguire le indicazioni del piano nazionale e procedere per età anagrafica e fragilità sanitaria. Il concetto è semplice, ma a quanto pare è utile ricordarlo: vanno vaccinate prima le persone che contraendo il virus rischiano conseguenze gravi per la propria salute o addirittura la morte. Non mi pare che ad oggi ciò sia avvenuto".

Per Confartigianato Emilia Romagna è "condivisibile la richiesta di avere date e modalità certe per le somministrazioni nelle aziende. Ci è stato però detto che il primo criterio è quello anagrafico – osserva il segretario Amilcare Renzi – e dobbiamo tenerne conto. Noi comunque siamo pronti a dare il nostro contributo e a garantire collaborazione quando sarà il momento, per fare in modo che imprenditori, artigiani, collaboratori e rispettive famiglie ricevano il vaccino. Chiaramente serve un numero adeguato di dosi".