Variante indiana in Emilia Romagna: "Ora non c’è"

Sambri: "Su 177 campioni dell’area regionale nel 90% prevale quella inglese, poi il ceppo originale, qualche brasiliana e una sudafricana"

Il professor Sambri coordina la rete dei laboratori Covid di microbiologia della Regione

Il professor Sambri coordina la rete dei laboratori Covid di microbiologia della Regione

Bologna, 30 aprile 2021 - Allerta sulla variante indiana. Dopo i primi due casi comparsi in Veneto, ieri un altro è stato segnalato in Friuli Venezia Giulia e quarantena per alcuni passeggeri di un volo partito da New Delhi e atterrato l’altra sera a Roma. 

India, nuovo record: 3.645 morti e 379.257 contagi. Allerta agli americani: "Lasciate il Paese" - Covid, 23 positivi sul volo dall'India atterrato a Fiumicino - Emilia Romagna zona gialla fino a quando. Rt in risalita Professor Vittorio Sambri, possiamo stare tranquilli? "In Emilia-Romagna in questo momento non circola la variante indiana del Coronavirus", risponde il coordinatore della rete dei laboratori Covid di microbiologia della Regione. A quando risale l’ultimo monitoraggio? "I risultati del quarto e ultimo round sullo studio nazionale della prevalenza delle varianti sono appena stati inviati all’Istituto superiore di sanità, che ha promosso l’indagine. Su 177 campioni raccolti in tutta la regione nell’ultimo mese, in modo casuale e proporzionale rispetto alla popolazione, non abbiamo trovato traccia della variante indiana. I sequenziamenti sono stati eseguiti nel nostro laboratorio romagnolo di Pievesestina e dall’Istituto di zooprofilassi sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna della sezione di Parma, sotto la guida di Stefano Pongolini".

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Che cosa è emerso dal sequenziamento del genoma? "In oltre il 90% dei casi è risultata la variante inglese, qualche ceppo originale, poi la brasiliana e una sudafricana. Rispetto alla rilevazione del 18 marzo non è cambiato molto, se non un piccolo aumento della mutazione brasialiana nelle province di Modena e Reggio Emilia". Qual è la situazione nel territorio bolognese? "Su 45 campioni, in 43 è emersa la variante inglese e in 2 quella brasiliana. La provincia di Bologna rispecchia l’andamento trovato in Romagna. Diciamo che adesso quasi ci si meraviglia se troviamo nei campioni il virus originale: ormai è stato soppiantato dalla variante inglese che si è fatta strada perché è una variante di virus con una maggiore capacità di trasmissione da uomo a uomo. È un fatto biologico".

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In questo quadro, gli ultimi studi sui vaccini confermano la loro efficacia anche sulle varianti? "La variante inglese è sicuramente coperta dai vaccini. E stanno venendo fuori evidenze giornaliere anche sulle altre varianti. Anche quelle che sembravano più difficili da coprire, come la brasiliana o la sudafricana, con i vaccini sono in realtà coperte". Adesso il monitoraggio come prosegue? "Continueremo a fare la sorveglianza in maniera casuale e dalla prossima settimana sceglieremo un giorno in cui selezioniamo dalla rete dei laboratori il 5% dei positivi con una carica virale medio-alta e devono essere prime infezioni, non tamponi di controllo, se vogliamo capire come sta circolando il virus. Puntiamo ad avere ogni settimana un dato di sequenziamento, secondo le indicazioni del ministero della Salute e dell’Iss". Quando inizierà la sperimentazione dei test salivari? "Stiamo per partire in Romagna con i donatori di sangue che si presteranno allo screening".