Zona bianca, niente da fare per l'Emilia Romagna: lunedì 7 marzo restiamo gialli

Lo comunica il ministero della Salute anticipando l'ordinanza di Speranza. Migliorano di fascia solo Abruzzo, Piemonte e Trento

Migliorano i dati Covid in Emilia Romagna

Migliorano i dati Covid in Emilia Romagna

Bologna, 4 marzo 2022 - L'Emilia Romagna è a un passo dalla zona bianca già da circa due settimane: per questo le parole del ministro Speranza sono una doccia fredda per la nostra regione:  "Alla luce dei dati della Cabina di Regia - comunica il ministero anticipando l'ordinanza - Abruzzo, Piemonte e Provincia autonoma di Trento passano in area bianca". Dunque ancora niente da fare:  lunedì 7 marzo l'emilia Romagna resta in area gialla.

Abolizione Green pass: le ipotesi sul tavolo

In base ai dati di Agenas, aggiornati a ieri, le terapie intensive della regione sono all'8%, i reparti non critici al 14%: sarebbero dati da fascia bianca. Si ricorda infatti che si raggiunge la zona gialla con intensive sopra il 10% e gli altri reparti sopra al 15%. Per ora il Veneto è già in zona bianca, mentre le Marche sono gialle.

Incidenza Italia: continua il calo

"Continua la discesa dell'incidenza settimanale a livello nazionale: 433 casi ogni 100 mila abitanti, nella settimana che va dal 25 febbraio al 3 marzo". È quanto dichiara l'Istituto superiore di Sanità nel consueto monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull'epidemia da Covid-19. "L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,75 - prosegue l'Iss - al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt a 0,77 al 22 febbraio contro Rt a 0,76 al 15 febbraio".

Migliora anche l'occupazione degli ospedali

Anche il tasso di occupazione in terapia intensiva diminuisce: "Al 6,6%, su rilevazione del ministero della Salute al 3 marzo, contro l'8,4%, su rilevazione del 24 febbraio". Andamento che si conferma anche per le aree mediche a livello nazionale, afferma Iss: "Al 14,7%, al 3 marzo, contro il 18,5% del 24 febbraio".

"Tutte le Regioni e Province autonome sono classificate a rischio basso" si legge ancora nel report. E mentre si riduce il rischio e quindi la trasmissibilità dei casi, diminuisce però il tracciamento: "La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione, 16% contro il 18% della scorsa settimana. È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi, 35% contro il 33% - conclude l'Istituto superiore di Sanità - come anche quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening, 49% contro il 48%".

Zona bianca: cosa cambia

Come sappiamo non sono molte le differenze tra zona bianca e gialla, in merito a quel che si può fare. In generale, in zona bianca, ma anche in zona gialla c'è libertà di spostamento e se provvisti di Green pass rafforzato (quello che si ottiene previa vaccinazione o dopo la guarigione) si può entrare all'incirca dappertutto. Fanno eccezione le Rsa, a cui si può accedere o con terza dose o con due dosi più un tampone negativo. Come sappiamo anche la mascherina all'aperto non è più obbligatoria, mentre al chiuso bisogna ancora tenerla. Molte regole cambieranno a partire dal 1° aprile, così come la possibilità di consumare in ristoranti e bar all'aperto senza Green pass, ma anche di accedere ad eventi culturali e sportivi, di entrare negli alberghi, in piscine e palestre all'aperto e di salire su mezzi pubblici di lunga percorrenza, sempre senza dover esibire il Green pass rafforzato.