Emilia Romagna in zona bianca da quando e cosa significa

Un passo verso la fine dell'emergenza Covid, il 28 febbraio è la data più probabile per il cambio di colore. Per chi restano le restrizioni e quali sono

Bologna, 17 febbraio 2022 - L’Emilia-Romagna ci spera, con tutto il cuore, di essere promossa dalla zona gialla alla zona bianca. Domani, 18 febbraio, è attesa l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza per il cambio ufficiale di colore delle regioni, in vigore da lunedì 21 febbraio. L’Emilia-Romagna ha poche possibilità di cambiare colore già da lunedì prossimo, ma ha ottime chances di riuscirci il lunedì successivo, il 28 febbraio.

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L'Emilia Romagna passerà in zona bianca probabilmente il 28 febbraio
L'Emilia Romagna passerà in zona bianca probabilmente il 28 febbraio

Gli ultimi dati Covid

Al 16 febbraio, infatti, secondo i dati Agenas (Agenzia sanitaria per i servizi sanitari regionali), la saturazione dei reparti Covid era al 21% e quella delle terapie intensive al 12%, quindi in calo rispetto ai dati forniti dall’assessore alla Sanità, Raffaele Donini, nella seduta della commissione regionale di martedì 15, quando i ricoveri erano al 23,5% nel primo caso e al 12,7% nel secondo.

In ogni caso, però, percentuali sempre troppo alte rispetto ai parametri che servono per entrare in zona bianca, ossia non più del 15% di saturazione nei reparti ordinari e del 10% nelle terapie intensive.

L’altro parametro che determina il passaggio del colore è che l'incidenza dei contagi non debba superare i 50 casi ogni 100 mila abitanti a settimana ed è già ampiamente rispettato dall’Emilia-Romagna.

Il presidente Bonaccini e l'assessore Donini fiduciosi

In vista della data del 28 febbraio, però, gli emiliano-romagnoli sono fiduciosi di passare in zona bianca, una fiducia manifestata, per primo, proprio dall’assessore Donini in base all’andamento favorevole della curva dei contagi e poi confermata dallo stesso presidente della Regione, Stefano Bonaccini che, martedì 15 febbraio, ha annunciato: "Stanno calando parecchio contagi e ricoveri, sia nei reparti Covid che nelle terapie intensive: entro due settimane arriverà il cambio di colore".

E così la regione, in zona gialla dal 10 gennaio scorso, dopo quasi due mesi potrebbe finalmente avviarsi verso la fine del tunnel, in una situazione meno emergenziale, in cui, l’approdo alla zona bianca significherebbe che gli ospedali riprenderebbero a respirare e a poter accelerare sulla programmazione delle attività ordinarie.

Zona gialla e zona bianca: cosa cambia?

Ma cosa cambia per i cittadini nel passaggio dalla zona gialla a quella bianca? In realtà, dall’11 febbraio scorso, niente. L’unica differenza, infatti, che ancora sussisteva, era la possibilità, in zona bianca, di non dover usare le mascherine all’aperto, concessione ora invece estesa a tutti gli italiani con l’eliminazione di quest’obbligo da parte del Governo.

Restrizioni per i non vaccinati

Anche se l’ultimo obbligo delle restrizioni anti-Covid, quello della mascherina, è venuto a cadere, restano – lo ricordiamo - una serie di stop per i non vaccinati, anche in zona bianca.

Infatti, se non si possiede un green pass rafforzato serve almeno quello base per accedere agli uffici pubblici, a servizi postali, bancari e finanziari, ma anche ad attività commerciali (escluse quelle di primaria necessità) e per andare dal parrucchiere, barbiere o estetista.

Ci sono poi luoghi in cui, senza il green pass rafforzato, è impossibile entrare: tutti i mezzi di trasporto, aerei, treni, navi, pullman, autobus e metropolitane, ma anche piscine e palestre, alberghi e strutture ricettive, fiere, centri congressi e sagre, cerimonie civili o religiose e feste conseguenti, bar e ristoranti anche all’aperto.

Obbligatorio anche per accedere a musei, mostre e luoghi di cultura, ma anche a centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto, così come per fare sport di squadra e di contatto e per entrare negli stadi (la cui capienza massima all’aperto è al 50% dei posti disponibili, al chiuso scende al 35%).

Per chi, poi, ha più di 50 anni, da martedì 15 febbraio è obbligatorio per tutti i lavoratori. Chi verrà sorpreso senza il super green pass rischia una multa che varia dai 600 ai 1.500 euro. Chi, invece, non presenterà la documentazione nei giorni successivi, sarà considerato assente ingiustificato con la sospensione dello stipendio (ma mantenendo comunque il lavoro).