{{IMG_SX}}Pergola, 6 febbraio 2009 - Quello zolfo che fino alla metà del secolo scorso dava lavoro a migliaia di persone nel prossimo futuro potrebbe tornare protagonista nell’economia pergolese. Va infatti prendendo corpo la costruzione di uno stabilimento termale a Bellisio Solfare e, nei giorni scorsi, è stata avviata la procedura amministrativa con la richiesta delle prime autorizzazioni. Già negli anni Settanta si ipotizzava la realizzazione di un impianto termale nella frazione cesanense.

 

L’amministrazione di allora aveva curato la pubblicazione del volume 'Le acque salutari della Valle del Cesano' dove si riferiva delle proprietà curative delle acque sulfuree bellisiane. Lo studio, realizzato da Giuseppe Fulvi e da Piercarlo Federici, citava una falda acquifera emersa dal prosciugamento del piccolo lago di Bellisio Solfare. Il bacino creato per le esigenze degli impianti minerari e scomparso nel 1943 con la distruzione della diga dall’esercito tedesco in ritirata.

 

A distanza di quasi quaranta anni il progetto è tornato alla ribalta grazie alla nascita di una società, la 'Bellisio Solfare Terme Srl', che ha effettuato i primi investimenti ed ha avviato l’iter burocratico. Al momento l’azienda è in attesa della concessione mineraria da parte di Provincia e Regione. Ottenuto il benestare dai due enti, la pratica passerà al Comune che, per voce del sindaco Giordano Borri, si è già dichiarato favorevole. La struttura termale dovrebbe sorgere nella parte alta del paese inglobando la stazione ferroviaria.

 

La sorgente, con una portata di tre litri al secondo, è invece situata nella parte bassa, nei pressi del fiume Cesano. Le settimane scorse l’Università di Urbino ha sottoposto l’acqua ad analisi chimico-batteriologiche mentre l’Università di Pavia ha eseguito analisi clinico-farmacologiche (per verificare le proprietà terapeutiche e gli aspetti curativi) con risultati più che positivi in entrambi i casi. Il piano industriale prevede una struttura ricettiva di medio alto livello destinata sia alle cure termali sia al normale soggiorno.

 

Se non vi saranno intoppi si ipotizza l’avvio dei lavori nei prossimi due anni e la realizzazione di un primo complesso entro il 2012 con l’impiego di almeno quindici persone. A regime il centro dovrebbe offrire fra i 50 ed i 60 posti di lavoro, spaziando dal personale medico sanitario a quello alberghiero. La struttura ricoprirebbe un ruolo importante da un punto di vista ricettivo, andando a colmare la carenza di alberghi nella città cesanense.