Fano, un tour in otto tappe per scoprire l'anima marinara

Basta inquadrare il QrCode e ascoltare i contenuti multimediali. "Una novità per i turisti"

Il percorso della Fano Marinara

Il percorso della Fano Marinara

Fano, 10 luglio 2022 - Dai totem con il Qr code, leggibile tramite il cellulare, a quelli digitali, passando per le audio guide portatili che si potranno noleggiare allo Iat del porto. Fano Marinara è il primo tour turistico, strutturato in otto tappe, che il Comune di Fano, ha ideato per accompagnare i visitatori (italiani e stranieri) alla scoperta del porto, di chi ci abita e delle attività pescherecce che si svolgono al suo interno. Si è partiti dall’installazione di 8 totem, posizionati in altrettanti punti caratteristici del porto (Iat, darsene, quadri, El Gugùl-il quartiere dei pescatori, mercato ittico), ma l’obiettivo è molto più ambizioso: avere totem digitali che guidino i turisti alla scoperta di Fano su diversi temi, dalla tradizione marinara alla gastronomia, per arrivare al tour della città di Vitruvio.

"Come previsto dal Piano strategico del Turismo – spiega l’assessore Etienn Lucarelli – vogliamo far crescere l’appeal della nostra città. Il tour di Fano Marinara sfrutta la tecnologia per mostrare com’era la Fano di una volta, mentre si visitano luoghi e si incontrano persone fisiche (come i pescatori che riparano le reti)". Ognuno degli 8 totem è dotato di Qr code attraverso cui si vedono filmati e si ascoltano storie. "Si parte dallo Iat – chiariscono dal Comune – per approdare nella seconda tappa al Gugùl o Gogollo, il rione dei pescatori fanesi, nonché la parte più autentica della città dove, ancora oggi, vivono i figli dei pescatori. Il gogollo o gugùl, in dialetto fanese, è la rete impiegata per la pesca delle anguille: una volta posata sul fondo, la sua forma conica, con restringimenti interni, consente ai pesci di entrare ma non di uscire. E il Gugùl di Fano, che si sviluppa lungo una stradina chiusa, è dotato di un solo ingresso, proprio come la rete per le anguille. La terza tappa è davanti ai quadri, i quader, i casotti in legno lungo il molo chiamati anche bilance, che un tempo consentivano di pescare anche quando il mare era troppo mosso per uscire in barca, ma che oggi sono usate solo a scopo amatoriale".

Le tappe successive (dalla quarta all’ottava) sono dedicate alla lavorazione delle vongole, in particolare alla New Copromo, alla piccola pesca, alla pesca delle vongole, alla pesca a strascico e all’asta del pesce al mercato ittico. E’ stato anche realizzato un opuscolo che aiuta i turisti ad individuare i totem e l’itinerario da seguire. Prima ancora di attivare il Qr code, sui totem è possibile leggere il testo (in italiano e in inglese) riassuntivo della tappa oggetto della visita. I filmati sono in italiano con i sottotitoli in inglese. "Un tour per conoscere – spiegano dal Comune – l’attività dei pescatori ancora oggi rappresentativa di una tradizione millenaria e di un insieme di valori economici e culturali, che si sono mantenuti nel tempo. La pesca è il fil rouge che unisce la visita guidata per scoprire la pesca tradizionale, come avviene e quali sono i luoghi principali di attività, le barche e gli attrezzi, la vita dei pescatori e dei marinai, il pesce e il mercato ittico (il luogo dove il pescato arriva e viene conservato e venduto).

"Con questa iniziativa vogliamo rinvigorire – commenta il sindaco Massimo Seri – l’anima di Fano come città legata al mare, alla tradizione marinara e ai pescatori fanesi che ne sono i custodi". "Il progetto – spiega l’assessore al Turismo Lucarelli – rientra nel Piano strategico del turismo. Si tratta di un percorso per far conoscere ai turisti, in modo coinvolgente e attraverso video racconti, la storia della marineria e della pesca locale".