Fano (Pesaro-Urbino), 21 luglio 2012 - Erano comportamenti, diciamo così, ambigui, qualcuno aggiunge 'disdicevoli', ma forse è solo un’opinione. Quello che è certo, è che l’estate del 2011 fa già saltare la mosca al naso agli inquirenti.

Perchè per la prima volta, si vede questo signore — don Ruggeri è già personaggio noto, ma soprattutto nell’ambiente della Curia fanese — al mare, a Torrette, con due ragazze molto giovani. Tutto regolare? Per il codice penale sì, ma evidentemente non per chi in quel momento vede quelle scene. Che gli atteggiamenti che assume il prete l’estate scorsa siano "disdicevoli", è forse il giudizio di qualche bacchettone, ma c’è un fatto, che opinabile non è.

E cioè che qualcuno vedendo quelle scene chiama le forze dell’ordine. E — come anticipato due giorni dal 'Carlino', notizia che confermiamo — da quel momento inizia il primo monitoraggio, con film e fotografie, delle 'acrobazie' di don Ruggeri al mare. Con chi? Le ragazze presenti nelle immagini stavolte sono due. Una è la stessa dell’estate successiva, quella filmata (anche) pochi giorni fa. A quel tempo, ha 12 anni e mezzo. L’altra è una sua amica, di pochi anni più grande.


'Acrobazie' perchè a un certo punto, secondo quanto trapela, don Ruggeri aiuta la più giovane delle due ragazze a fare una specie di esercizio ginnico in acqua, prendendole la gamba e sollevandogliela. Poi l’ex parroco di Orciano si sofferma sotto l’ombrellone e mette le mani sulla pancia di una delle due ragazze. Poi viene ripreso mentre abbraccia la più giovane, in acqua, da dietro. Atteggiamenti passibili a livello penale? In effetti, no.

E’ fondamentalmente questo il motivo per cui l’arresto a carico del prelato avviene solo un anno più tardi, quando gli obiettivi riprendono ben altro. E, a pensarci bene, per assurdo è proprio questa la sfortuna del prete. Perchè se già nel 2011 don Ruggeri fosse stato in qualche modo moralmente 'censurato' da qualcuno oppure avesse saputo che era stato filmato e fotografato per via di questo suo 'strano' modo di fare che aveva già mobilitato diverse persone, lui si sarebbe probabilmente cautelato, evitando di fare quegli atti osceni che hanno portato, giusto o no che sia, al suo arresto.

Invece passa l’estate e quella successiva il prete va avanti, sempre allo stesso bagno, con la stessa minorenne, e si rende definitivamente conto della gravità del suo comportamento solo il 12 scorso, quando la polizia lo ferma per il fasullo controllo stradale. Lui capisce che quel controllo è fasullo. E solo a quel punto si rende conto del pasticcio in cui è finito. Altra ipotesi, è che qualche 'grillo parlante' in questo anno all’orecchio del prete abbia in effetti parlato: ma lui ha tirato dritto.
 

Per la cronaca, l’incontro in carcere tra don Ruggeri e il vescovo di Fano, monsignor Armando Trasarti, è in programma per questa mattina, dopo l’autorizzazione speciale arrivata oggi dalla magistratura pesarese, in quanto l’alto prelato non è un parente stretto del detenuto.
 

di Alessandro Mazzanti