Fano (Pesaro-Urbino), 8 marzo 2013 - Oggi a mezzogiorno sit-in davanti al tribunale di Pesaro da parte di amici e associazioni in segno di solidarietà col piccolo Federico, affetto dal morbo di Krabbe, e con i suoi coraggiosi genitori Vito e Tiziana Mezzina, residenti a Cuccurano di Fano.

Il diniego di ricorrere a delle staminali trattate dai laboratori Stamina col permesso invece di utilizzarne di altri laboratori, ha provocato la protesta dei familiari del piccolo, che sanno di poter contare solo sulle staminali della Stamina. Ma Vito e Tiziana, si sono rivolti a chi farà oggi il sit in dicendo loro: "Carissimi, grazie a tutti, ci state dimostrando una fantastica solidarietà. Federico oggi è stato stranamente più allegro, forse sente la vicinanza di tutti voi. Una sola raccomandazione per il sit-in: pacatezza e comportamenti esemplari, siamo noi a dover dare l’esempio a chi ci guarda. Nessuna azione dimostrativa, nessun atto fuori dalle regole e dal lecito . Striscioni e cartelloni molto blandi. Poi gli avvocati faranno il resto".

Ma oltre all’avvocato Tiziana Cucco che sta preparando il reclamo al tribunale per ottenere il via libera per Stamina, il vescovo di Fano Armando Trasarti ha voluto essere vicino alla famiglia del piccolo Federico. La Curiadi Fano non parteciperà fisicamente al sit-in di protesta ma ha inviato alla famigliauna lettera del Centro di Bioetica diocesano "sollecitata dallo stesso vescovo” dice il delegato don Giorgio Giovanelli.

"La vicenda del piccolo paziente affetto da malattia di Krabbe – si legge nella missiva - evidenzia una situazione dove i molteplici valori in gioco non possiedono il medesimo rilievo etico e, di conseguenza, si rende necessaria per essi una giusta gerarchizzazione. Il primo ‘valore’ da considerare è dato dall’uomo stesso a cui servizio si deve porre la scienza e la medicina. Dal più generale dovere di conservare la vita umana deriva quello particolare di custodire la salute e di lottare contro la malattia. La salute costituisce un bene di grande importanza per la persona, una condizione enormemente favorevole per la realizzazione della sua esistenza. Teologicamente parlando la salute costituisce un dono di Dio all’uomo e tale dono porta in sé la responsabilità della custodia, della salvaguardia e della promozione. In quest’ottica rientra anche l’impiego di cellule staminali adulte il cui utilizzo, che merita approvazione ed incoraggiamento, non solleva obiezioni morali”.

“Considerando le vicende di questi giorni - dove tra l’altro si parla di utilizzo di ‘farmaco’ quando, a ben vedere, si tratta di trapianto - è auspicabile un sempre maggior impegno di tutte le componenti politiche e sociali perché i valori sopra menzionati possano trovare garanzia sicura e tutela certa e perché non si incorra nel rischio di precludere l’attivazione dell’unico mezzo che potrebbe offrire alcune ragionevoli speranze di contrasto della patologia in corso, rispetto al prodursi, altrimenti inevitabile, della morte del paziente”.

Tiziana Petrelli