Abusi sui ragazzini alla scuola di tennis di Fano, il maestro nega tutto: "Solo gesti amichevoli"

Interrogatorio di garanzia per il 37enne argentino. "Sono dispiaciuto che la mia indole abbia provocato queste reazioni"

Abusi sui ragazzini: il maestro di tennis nega tutto

Abusi sui ragazzini: il maestro di tennis nega tutto

Fano, 21 febbraio 2023 – Ha respinto l’accusa di abusi sessuali, cercato di smontare ogni addebito. E ha parlato di un "atteggiamento argentino". Di quel modo "molto amichevole", tipico del suo essere sudamericano, nell’approcciarsi con le altre persone. Un modo molto più caloroso e fisico rispetto a quello italiano. Ma, a suo dire, senza secondi fini. Soprattutto illeciti. Si è difeso così il 37enne maestro di tennis di origini argentine, ma di nazionalità italiana, da qualche giorno agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di alcuni suoi allievi. Accusa che si basa, al momento, su tre denunce da parte di suoi baby giocatori.

Ieri è stato il giorno dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Antonella Marrone. Un confronto durato poco più di un’ora durante il quale il maestro, fino a poco fa in servizio al circolo La Trave di Fano, ha tentato di ribattere punto per punto a tutti gli episodi contestati. Accanto a lui, il suo difensore, l’avvocato Cristiana Ugolini. "Sono molto dispiaciuto – ha detto l’allenatore – non mi ero mai accorto che il mio atteggiamento argentino, la mia indole, potesse aver provocato queste reazioni".

Tra quegli atteggiamenti, ci sarebbe anche un bacio in bocca a uno dei suoi allievi. Al giudice Marrone che gli ha chiesto spiegazioni, il maestro ha risposto che "si è trattato di un errore. Sono abituato a dare i baci sulle guance per salutare. Avevo appena accompagnato il mio allievo a casa e al momento di salutarlo con un bacio sulla guancia, il mio allievo si è girato di scatto e l’ho preso in bocca. Ma per sbaglio ".

Poi però c’è quell’accusa ancora più pesante, di quell’altro minorenne che racconta di essere stato palpeggiato nelle parti intime. Il ragazzino, secondo le carte di indagine, avrebbe riferito che un giorno l’allenatore lo avrebbe fatto salire in auto e sedere sulle sue gambe per farlo guidare. E in quel frangente gli avrebbe tirato giù i pantaloncini e lo avrebbe toccato. "Non è vero – ha negato l’argentino – quando è successo quel fatto, lui non aveva 11 anni, ma 14. Ma come fa a stare sulle mie gambe, in auto, con il volante davanti, un ragazzo di 14 anni? Non è possibile ".

Ma ci sono anche quei messaggi, inviati via social col suo telefonino, che ora è stato passato al setaccio dalle forze dell’ordine. Sms, spediti ai tre minorenni, in cui il coach scrive "te quiero". E il 37enne ha dato una spiegazione anche a quei messaggi: "In argentino si usa ’te quiero’ anche per dire che vuoi bene a una persona in modo amichevole". Il giudice gli ha infine chiesto se avesse una fidanzata o un fidanzato e lui ha risposto di aver avuto due fidanzate in Argentina, confermando di non essere omosessuale. Terminato l’interrogatorio, il maestro è tornato a casa, dove vive con la mamma .

Nei prossimi giorni , intanto, l’avvocato Ugolini valuterà se proporre o meno riesame contro i domiciliari. Il 37enne non risulta avere precedenti.

C’erano però quello voci su di lui che lo rincorrevano da tempo. Da quando era a Pesaro, al circolo di Baia Flaminia, dove sarebbero già stati notati questi atteggiamenti sospetti. Poi era passato al club della Baratoff, dove era stato solo pochissimo tempo. E proprio a causa di quello che girava sul suo modo di fare. È approdato infine a Fano. E qui è scoppiato il caso.

Il presidente del circolo Leonardo Prencipe non sapeva nulla delle voci che circolavano su di lui. Il direttore della scuola di tennis Federico Cinotti invece sì, ma non gli aveva dato peso perché comunque non gli risultavano denunce .