Padre accoltellato a Fano, gli aggressori: "Ci siamo solo difesi"

E ora è caccia al movente

Padre accoltellato a Fano, il luogo dell'aggressione (Foto Petrelli)

Padre accoltellato a Fano, il luogo dell'aggressione (Foto Petrelli)

Fano (Pesaro e Urbino), 4 ottobre 2018 - «Siamo stati aggrediti al Pincio da un ragazzo più grande». E’ durata poche ore la fuga dei due 22enni che martedì pomeriggio hanno accoltellato un giovane padre cileno in via Arco d’Augusto (foto). Dopo essere saliti sul bus per Lucrezia e ripensando al 31enne Jesus che sanguinava (ha avuto 30 giorni di prognosi), Maurizio Chiacchio, 22 anni (già noto alla giustizia e presunto accoltellatore) e Riccardo Scala di 22 (incensurato, complice) di Cartoceto e Colli al Metauro si sono subito accorti di averla fatta grossa. Col passare dei minuti, poi, vedendo il tam tam sui social e gli articoli online, hanno capito anche di essere ormai braccati dalla polizia.

E mentre gli agenti del commissariato di Fano (che nel frattempo avevano acquisito tutti gli elementi necessari) erano già un po’ ad aspettarli a casa e altri a cercarli negli ambienti di Colli al Metauro che sono soliti frequentare, i due hanno deciso di andare direttamente alla stazione dei carabinieri di Saltara a raccontare la loro versione: «Abbiamo avuto una discussione per una questione di sguardi. A lui non va bene che si abbia a che fare con una ragazza. Ci ha aggrediti e noi ci siamo solo difesi», hanno detto i due giovani (uno dei quali accompagnato dal padre) ai carabinieri, senza menzionare il coltello. L’argomento glielo hanno fatto dire i poliziotti che, nel frattempo, li hanno raggiunti alla caserma dei carabinieri dove li hanno arrestati con l’accusa di tentato omicidio.

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Nella lunga notte trascorsa con poliziotti e gli avvocati d’ufficio, prima di esser condotti nel carcere di Villa Fastiggi in attesa della convalida (prevista per stamane), i due aggressori hanno ammesso di essersi difesi anche con un coltellino a serramanico che nella fuga hanno gettato per strada. I poliziotti lo hanno ritrovato esattamente lì dove era stato gettato. Nonostante ciò le indagini continuano perché il presunto movente passionale non convince gli inquirenti. Tanto più che la vittima, operata d’urgenza a Pesaro per i tagli alla testa e al braccio, ha uno stile di vita che in passato lo aveva già fatto conoscere alle forze dell’ordine.

Sangue  in pieno giorno
Sangue in pieno giorno

Secondo gli accertamenti in corso, sembra che la vittima non fosse ben vista al Pincio tanto da aver subìto l’intimazione di non farsi più vedere. Ma lui ultimamente aveva sfidato chi non lo considerava una persona gradita, presentandosi al Pincio in compagnia di una ragazza. La stessa che, dopo aver assistito all’aggressione, si è sentita dire da Jesus: «Hai visto cosa significa essere me?».