DI
Cronaca

"Acqua pubblica, così blindiamo la gestione"

Proposta di legge di Marta Ruggeri (5Stelle): "Ridurre gli ambiti territoriali da 5 a 2". Sullo sfondo il no alla fusione di Aset in Mms

di Anna Marchetti

Ridurre gli Ato (Ambiti territoriali ottimali) da 5 a 2 per blindare la gestione pubblica dell’acqua, assicurando in tutta la regione, e quindi anche nella nostra provincia, la maggioranza alle società in house, Aset compresa. Questo il senso della proposta di legge presentata in consiglio regionale dalla capogruppo di M5S, Marta Ruggeri. L’obiettivo è quello di affidare la gestione del servizio idrico alle società interamente pubbliche partecipate dai Comuni che compongono gli Ato, che passerebbero da 5 a 2.

"Marche Nord – spiega la consigliera Ruggeri – racchiuderebbe gli Ato 1 e 2 (con i comuni della provincia di Pesaro e Urbino e anconetani), Marche Sud gli Ato 3, 4 e 5 (i comuni del Maceratese, Fermano e Ascolano). Ciò permetterebbe di ridurre la frammentazione nella gestione dei servizi e di ragionare su bacini di popolazione, circa 750.000 abitanti per ogni Ambito, più omogenei rispetto alla media nazionale che è di 970.000 abitanti". "Un percorso politico e giuridico alternativo a chi, nella nostra provincia, propugna – commenta Ruggeri – la fusione per incorporazione di Aset in Marche Multiservizi e che assicurerà in tutta la regione una gestione pubblica efficace, efficiente ed economica". Non a caso ieri nella sala della Concordia, a fianco a Ruggeri, oltre al commercialista Andrea Serafini e al capogruppo comunale Tommaso Mazzanti, c’erano l’assessore Samuele Mascarin (In Comune) e la capogruppo del Pd, Agnese Giacomoni. Rappresentanti di quelle forze politiche di maggioranza che hanno sempre detto no alla fusione di Aset in Mms, anche con atti concreti come la mozione ‘Aset pubblica-no alla fusione’ che ha spaccato il centrosinistra.

"L’iniziativa legislativa di Ruggeri – è stato il commento di Mascarin sul suo profilo facebook – mi sembra una efficace risposta alle continue e perduranti iniziative che, a livello provinciale, insistono a rilanciare la fusione Aset-Mms. L’ipotesi avanzata da Ruggeri di volgere lo sguardo verso la provincia di Ancona è politicamente ragionevole e credo sia opportuno aprire un dibattito pubblico".

Presente in sala della Concordia anche il capo di gabinetto Pietro Celani, mentre si attende a giorni la pubblicazione della relazione sulla manifestazione d’interesse indetta dal Comune per individuare il partner di Aset nella costruzione del biodigestore e alla quale hanno partecipato 4 gruppi. "Sul servizio idrico (la scadenza degli affidamenti nella nostra provincia è prevista per il 2028) – afferma Ruggeri – rilanciamo proponendo un orizzonte più vasto di quello provinciale". La futura gestione della risorsa idrica sarà fondamentale in considerazione della criticità degli approvvigionamenti. "L’acqua – fa notare Ruggeri – è sempre più scarsa a causa delle mutazioni climatiche e non possiamo permetterci reti obsolete e perdite importanti. Servono investimenti in tutto il settore idrico integrato: captazione, accumulo degli invasi, adduzione e distribuzione dell’acqua per usi civili, agricoli e industriali".

La consigliera grillina ci tiene a sottolineare che con la modifica del disegno di legge "concorrenza" (grazie soprattutto al lavoro dei parlamentari M5S) le gare per la gestione dei servizi, quindi le privatizzazioni, non avranno più una corsia preferenziale. "Anzi – fa notare Ruggeri – evitando le gare si mettono in sicurezza le società territoriali pubbliche che potranno consorziarsi mantenendo in mano ai Comuni un patrimonio strategico. I margini di profitto garantiti dalle tariffe rimarranno nei territori, invece di remunerare azionisti di società quotate in borsa".