
Adamo in prima linea
L’associazione di volontariato Adamo, che assiste a domicilio malati oncologici e garantisce cure palliative, si trova a fronteggiare difficoltà economiche a causa di un sistema che ha modificato la presa in carico dei pazienti. Nel 2024, Adamo ha assistito 165 persone, metà delle quali a casa, ma la gestione è passata dai medici di base all’Unità Operativa Complessa di Cure Palliative, che assegna i pazienti secondo criteri dell’Ast (Azienda Sanitaria Territoriale). Questo cambiamento ha aumentato il numero di pazienti, ma anche la complessità dei casi, includendo non solo malati oncologici ma anche persone con demenza avanzata.
Tuttavia, Adamo non è parte integrante del sistema sanitario nazionale: opera in convenzione con l’Ast, che copre solo i costi fissi come le forniture, ma non gli stipendi del personale medico e infermieristico, voce che incide per 265 mila euro l’anno. Il problema nasce dalla percezione errata che la convenzione con l’Ast copra tutte le spese. Di conseguenza, le donazioni, principale fonte di finanziamento dell’associazione, sono diminuite, mettendo a rischio la sostenibilità del servizio. In pratica, il sistema sanitario ha trasferito ad Adamo una parte delle responsabilità senza garantirle risorse adeguate.
Per affrontare questa criticità, la presidente Donatella Menchetti e il dottor Giovanni Guidi hanno avviato un progetto triennale per ottenere l’accreditamento ufficiale della Regione Marche, trasformando Adamo in una struttura convenzionata a tutti gli effetti. Questo permetterebbe di coprire non solo i costi fissi, ma anche gli stipendi del personale, assicurando la continuità dell’assistenza. La sfida è ottenere questo riconoscimento per garantire un servizio essenziale in un settore sempre più sotto pressione.
Tiziana Petrelli