Fano, è concreta la solidarietà in Zambia

Posata la prima pietra del Centro Maternità sostenuto da l’Africa Chiama

La posa della prima pietra

La posa della prima pietra

Fano, 29 luglio 2019 - Una piccola pietra che ha un grande valore per migliaia di donne africane. C’era anche la fanese Anita Manti, vice presidente della onlus L’Africa Chiama, nella periferia di Lusaka (capitale dello Zambia) per l’avvio di un’altra costruzione “made in Fano”, quella che ospiterà il Centro di Maternità Shalom realizzato anche grazie al regalo di nozze di Eva Grimaldi ed Imma Battaglia.

Assieme alla Manti, che da sola rappresentava tutti i volontari della ong fanese che in questi mesi tanto si sono adoperati per il reperimento dei fondi necessari per completare il primo lotto di lavori (dalle fondamenta fino al tetto) c’erano anche le autorità e la comunità di Kanyama, la più grande baraccopoli della città di Lusaka, con circa 250mila abitanti, dove l’associazione fanese è attiva da 12 anni con numerosi interventi umanitari nei settori dell’istruzione e della sanità.

“Shalom” si chiama il Centro dove sono stati costruiti in questi anni una scuola primaria con sala di fisioterapia per disabili, una scuola secondaria con aula multimediale, biblioteca, laboratori scientifici per 950 alunni e una Clinica dove affluiscono in media 800 pazienti al mese: una vera oasi in mezzo ad una sterminata distesa di tante costruzioni, dove si respira una situazione evidente di disagio sociale e di emarginazione economica e sanitaria.

«Sono molti ormai i giovani che si sono diplomati nella nostra scuola – afferma il presidente dell’Africa Chiama Italo Nannini – e tante le persone che hanno trovato assistenza sanitaria e numerose le attività di formazione rivolte a tutte le categorie sociali, in particolare quelle indirizzate ai bambini con disabilità che sono stati sostenuti per essere inclusi e seguiti nelle classi normali». Il mese scorso erano state la famosa attrice Eva Grimaldi e la sua sposa, la sindacalista Imma Battaglia, a consegnare a Fano l’assegno da 10mila euro che ha dato il definitivo slancio all’avvio di questi nuovi lavori.

«Un'opera molta attesa a Kanyama, dove esiste solo una Clinica governativa con 8 posti-letto – racconta la Manti – e con un numero molto limitato di personale medico. Solo una donna su dieci può partorire in ospedale o in un luogo protetto e talvolta il parto avviene per strada e senza le condizioni sanitarie essenziali. Il nuovo Centro sarà composto da 18 posti-letto, 2 sale per parto, 2 sale per travaglio in modo da provvedere alle future mamme un’assistenza adeguata prima, durante e dopo il parto». Tutto il progetto, redatto dall’architetto fanese Chiara Piersanti, è stato approvato dal Ministero della Salute dello Zambia, con il quale è stato redatto e firmato un protocollo d’intesa che impegna il governo locale a farsi carico di tutto il personale medico e paramedico.