
Entusiasmo degli organizzatori e amministratori. Alle 19 erano 8mila i biglietti venduti. Hotel e campeggi pieni. Ed oggi si replica
Primi ad arrivare, primi a lasciarsi andare. C’erano fanesi, chiaravallesi, monteporziesi e persino un romano della periferia tra i volti che hanno inaugurato l’Adriatic Sound Festival fin dall’apertura dei cancelli. Ma poi sono arrivati anche dagli Stati Uniti, Sud Africa e Australia: "Circa l’80% proviene dall’Italia, il 15% dal resto d’Europa ed un 5% si divide tra Usa (principalmente), Sud Africa e Australia" hanno commentato gli organizzatori. Tutti con aspettative altissime: biglietto in tasca (o da comprare all’ingresso) e una voglia pazza di ballare. Un popolo variegato che ha subito dato il senso di cosa stesse accadendo: altro che rave party nell’accezione negativa del termine. Il colpo d’occhio era quello delle discoteche estive della Riviera, con una bella atmosfera e una pista pronta a scaldarsi.
In fila per entrare c’era gente in giacca come uscita dall’ufficio, altri in pareo e costume, qualcuno con la camicia stirata e chi invece sfoggiava dreadlocks fluo. Tutti passati ai raggi x, anche dai cani antidroga. "Ascolto musica elettronica da quando ho 18 anni, oggi ne ho 54. Ho preso il biglietto tre mesi fa, appena ho letto Green Velvet in scaletta. Non potevo mancare", racconta Mariana Piccioni, fanese doc. "Se il festival fosse un cocktail sarebbe un Moscow Mule: strong, acidulo e freschissimo. Ho portato gli occhiali da sole e le sigarette, non mi fermerò: ballerò oggi e domani. Il momento magico? Quando salirà il mio amore Sven Väth in console".
Per Alba Guidobaldi, 24 anni, da Chiaravalle chi ama questi festival non ha bisogno di essere convinto: "Ho degli amici che fanno parte dello staff, io però sono qui solo per divertirmi. Ho comprato il biglietto un mese fa". Mami, 29 anni, arriva da Monte Porzio: "È bello che qualcosa si muova anche da queste parti. Di solito eventi così li trovi solo al Nord o al Sud".
Tra i primi ad arrivare anche Carlo Tomasetti, 29 anni: "Per anni ho lavorato nelle discoteche, ora vendo pesce al porto. Questo non è proprio il mio genere, ma sono contento che Fano ospiti eventi così. Di solito si deve andare a Rimini o Riccione per ballare". Condivide l’entusiasmo Elena Speranzini, 31 anni: "Ho saputo del festival grazie a un’amica che lavora nell’ambiente. Ho preso il biglietto un paio di settimane fa. È la prima edizione, quindi c’è curiosità, e la sensazione che sarà un gran weekend". Tra i più originali, Alessandro Panichi, 60 anni da Roma: "Io vengo dagli anni Sessanta, in tutti i sensi. Vengo in campeggio da 25 anni a Pesaro. Quando ho saputo di questo evento ho voluto esserci. L’unico problema? Alla cassa non accettavano contanti. Io ancora giro con i soldi veri!". Tra sorrisi, sigarette e bottiglie d’acqua, la giornata è partita in salita solo per chi aveva dimenticato che anche la musica, ormai, si paga con un clic. Alle 19 – ha riferito l’organizzatore Nicolò Baldelli – erano già 8mila i biglietti acquistati, anche se non tutti ancora staccati: il grosso della gente stava arrivando infatti proprio in quel momento. "Oggi inauguriamo l’inizio di un progetto triennale che speriamo sia soltanto l’inizio di una lunga serie" ha annunciato Baldelli. "Si è mossa una gran macchina organizzativa: oltre 150 persone tra forze dell’ordine, steward e croce rossa". Così il sindaco Luca Serfilippi: "Per la città questo evento è una grande opportunità. Abbiamo riempito tutti gli hotel e i campeggi, arrivando fino a Pesaro".