Allarme perdite di metano, nel mirino la centrale dell’Eni

Una Ong americana filma con una telecamera a infrarossi le emissioni di 25 impianti in Italia

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Compare anche Fano tra le città nelle quali sono state documentate emissioni di metano altrimenti invisibili. A ’fotografare’ l’emissione sono riusciti quelli della Clean Air Task Force (Catf) utilizzando una speciale camera a infrarossi. La ong statunitense, che effettua ricerche sul clima, ha analizzato 25 impianti di stoccaggio e distribuzione del gas in Italia, tra cui la centrale Eni di Fano (foto), nella frazione di Caminate. I video sono visibili sul sito cutmethane.eu. e riguardano anche Falconara, nonché siti in Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Puglia.

La Ong conduce da anni una battaglia negli Stati Uniti, in Canada e in Messico per chiedere norme più severe contro le perdite di metano. Questo gas ha un effetto sul clima 80 volte più potente dell’anidride carbonica, il principale gas serra. Perdite di metano si verificano lungo tutta la catena di trasporto e distribuzione del gas: pozzi, serbatoi, stazioni di compressione, tubazioni, valvole, tubi di sfiato, reti cittadine. Catf ha spinto le autorità del Canada e di alcuni stati Usa ad adottare normative contro le perdite, e ha collaborato con il governo messicano per varare una legislazione molto severa in materia. Dall’anno scorso ha cominciato a documentare le emissioni in Europa.