Ambulanza a Calcinelli, 40mila euro di rosso

Sono le cifre messe sul tavolo dalla Croce Europa che ha in appalto il servizio dall’Asur. "C’è la volontà comune di trrovare soluzione"

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C’è la volontà congiunta di trovare una soluzione, per garantire il proseguo dell’attività della Potes di Calcinelli anche dopo il 31 dicembre 2022, ma bisogna ancora lavorarci sopra. E’ la sintesi dell’incontro svoltosi ieri in Asur a Fano tra i vertici di Area Vasta 1 e l’associazione Croce Europa Valconca, che per questa postazione dell’emergenza sanitaria garantisce dal 2016 sia l’ambulanza, sia l’autista soccorritore, mentre l’infermiere è della sanità pubblica.

In assenza di una nota ufficiale dei partecipanti, secondo quanto emerge dalle scarne notizie trapelate da Croce Europa, nel confronto tenutosi ieri mattina sono state prese in esame e valutate tutte le questioni legate allo svolgimento del servizio di emergenza territoriale 118, analizzando, in particolare, sia la difficoltà del reperimento di personale volontario da parte della società dei trasporti, poiché a causa del Covid l’adesione dei volontari si è ridotta notevolmente, sia l’aumento importante dei costi in termini di carburante e di manutenzione dei mezzi.

Tra i temi in valutazione ci sarebbe stato anche l’aumento a favore di Croce Europa di alcuni servizi dei cosiddetti trasporti programmati (non relativi all’emergenza, ndr) che consentirebbero di compensare il deficit che l’associazione sta registrando sul piano degli interventi del 118, corrispondente, per la Potes di Calcinelli, a circa 3.500 euro al mese. Una perdita importante, che si traduce in circa 40mila euro all’anno, rendendo molto difficile la prosecuzione del servizio da parte di Croce Europa.

Per questo, sarà indispensabile una rivalutazione complessiva di tutte le opzioni possibili al fine di garantire la prosecuzione della Potes di Calcinelli, la cui interruzione costituirebbe un grave problema per un territorio molto vasto.

Sandro Franceschetti