Fanese dell'Anno 2019, Andrea Lodovichetti: "La vera ribalta è la mia adorata Fano"

Il regista di PescAmare, in lizza per l'iniziativa

Andrea Lodovichetti

Andrea Lodovichetti

Fano, 8 maggio 2019 - Andrea Lodovichetti, 43enne regista e sceneggiatore italiano, è uno dei cinque candidati in lizza per alzare quest’anno il Premio ‘Il Fanese dell’anno 2018’ che sarà consegnato durante la serata conclusiva del ‘Galà dei Commercianti’, la fortunata iniziativa dedicata al mondo del commercio fanese, organizzata per il quarto anno consecutivo dall’agenzia Comunica Srl in collaborazione con Il Resto del Carlino, Confcommercio di Pesaro e Urbino e Fondazione Teatro della Fortuna. Vincitore di vari premi nazionali e internazionali, l’anno scorso Lodovichetti grazie al Docufilm “PescAmare” ha portato sul grande schermo la tradizione marinaresca fanese riscuotendo un gran successo di critica che gli è valsa la partecipazione ad eventi e festival di cinema prestigiosi. Legatissimo alla sua Fano, da quando era bambino ha un sogno nel cassetto che per tutti gli impegni professionali che lo hanno portato lontano in questi anni, non ha ancora realizzato: “Vorrei pubblicare una raccolta delle mie poesie in dialetto fanese e devolvere il ricavato ad un’associazione che si occupa di bambini - rivela Lodovichetti -. Le scrivo da quando avevo dieci anni, sono svariate decine tra comiche, serie e drammatiche. Ce ne sono anche di goliardiche, una ad esempio parla dell’orgasmo maschile… magari quella non la inserisco nel libro (ride, ndr). Molte ovviamente sono legate al mare”. 

Nemo propheta in patria. PescAmare però le ha dato finalmente visibilità anche a Fano, dopo tanti premi internazionali e soddisfazioni professionali di cui non tutti erano a conoscenza...

“Eh già. Devo ammettere che i Premi internazionali fanno piacere, perchè vai alle luci della ribalta in termini maggiori. Però per come sono legato io alle mie origini, un progetto economicamente più piccolo come PescAmare, a livello di soddisfazione personale mi ha gratificato paradossalmente di più del Golden Globe. Mi è piaciuto tanto farlo ma soprattutto vedere il riscontro che ha avuto, al di là delle nostre aspettative. La parte emotiva prevale su quella oggettiva, perché un premio internazionale è senza dubbio più importante”.

A PescAmare deve poi la sua candidatura al Fanese dell’Anno. Che effetto le fa?

“Se questa candidatura è dovuta a PescAmare, allora non è solo mia ma di tutta la squadra. Luca Caprara in testa con cui ho condiviso tutti i progetti del passato e ne abbiamo già un paio per il futuro. Avevo visto sulla pagina Facebook del Galà che molte persone mi avevano segnalato come papabile candidato. Già da allora avevo iniziato a sperare. Poi da speranza è diventato realtà. Mi fa piacere non solo per la candidatura, quanto che tanta gente mi abbia proposto. Confido che ora raccolgano tanti tagliandi per me. Dal canto mio già prima leggevo spesso il Carlino, ora ho un motivo in più per farlo”.

Descriva il suo percorso in poche parole.

“Diploma al centro sperimentale di cinematografia di Roma. Assistente regia di Paolo Sorrentino per due film: ‘L’Amico di Famiglia’ e ‘Il Divo’. Tre cortometraggi prodotti dal Centro Sperimentale nei tre anni di corso più altri prodotti autonomamente e con cui ho vinto una cinquantina di Premi internazionali in più di 100 festival in tutto il mondo. E’ stata l’opportunità di girarlo. Ora io e Caprara abbiamo seminato un paio di cose a Los Angeles per il cinema, quello vero. Due sceneggiature che delle produzioni stanno leggendo e aspettiamo dei feed back”.