Fano, assalta a calci la villa della moglie. Terrore

Pretendeva di rientrare nella abitazione di famiglia, dalla quale era stato cacciato. Arrivano i carabinieri, l’uomo portato in caserma

I carabinieri sono arrivati per difendere la donna

I carabinieri sono arrivati per difendere la donna

Fano, 25 novembre 2019 - Scavalca il cancello e sfonda la porta a calci, penetrando nella villa dove vivono la moglie, i suoi due figli minori e la suocera. Intervengono subito i carabinieri che lo bloccano portandolo in caserma, dove viene interrogato. Protagonista un 49enne della zona di Mondavio, che dopo l’interrogatorio, è stato rilasciato con la condizione di girare al largo da quella casa da cui era stato fatto uscire una settimana fa. Ma lui è tornato alla carica pretendendo di entrare nell’abitazione di famiglia, malgrado il rifiuto della consorte, 44 anni, che lo ha denunciato nei giorni scorsi per stalking e maltrattamenti.

Infine, dopo un nuovo intervento dei militari dell’Arma, è stato allontanato. L’ennesimo episodio proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, una giornata trascorsa nella tensione per una famiglia che vive in un casolare isolato nelle campagne. La situazione tra la coppia è precipitata nei giorni scorsi, quando la moglie lo ha sottoposto ad un test antidroga, visto che in passato l’uomo sembra che avesse fatto uso di stupefacenti. Si tratta di un kit facilmente reperibile e che rivela, attraverso le urine, qualsiasi sostanza assunta di recente.

«Il test è risultato positivo alla cocaina – riferisce la moglie, ancora sotto choc - mi è crollato il mondo addosso, perché mio marito aveva promesso che non si sarebbe mai più drogato». L’episodio ha provocato aspre discussioni in famiglia, costringendo l’uomo a lasciare l’abitazione, nella quale è tornato dopo una settimana, nella tarda mattinata di ieri. La moglie gli ha però ha comunicato che non aveva intenzione di accoglierlo in casa, dopo il precedente, ma lui per tutta risposta ha scavalcato il cancello, entrando nell’abitazione con la forza.

A quel punto la consorte, terrorizzata dalla violenta irruzione, ha allertato i carabinieri. Così è cominciata una lunga e tempestosa diatriba, tra l’uomo che pretendeva di entrare in casa, la moglie che si opponeva, i genitori di lui nel frattempo arrivati. A placare gli animi, due pattuglie di carabinieri di Terre Roveresche, che hanno presidiato fino a sera la villa e mediato tra i contendenti, per scongiurare l’ennesima tragedia familiare.

La situazione è stata monitorata anche dalla presidente dell’associazione anti violenza 'Tacita muta', Veronica Sansuini, che sta sostenendo da tempo la famiglia, con il supporto di una psicologa e di un avvocato, ed ha raggiunto ieri sera l’abitazione. «Stiamo valutando – ha spiegato la Sansuini – quali azioni legali intraprendere, considerando che il 'codice rosso' non è sempre attivabile ma la mia associata e i suoi familiari si trovano in una situazione di estremo pericolo e devono essere protetti».