Fano, Azione Cattolica in centro. "Siamo tanti e senza paura"

Circa mezzo migliaio, presente anche il vescovo

Tanti giovani in centro, vicino all’Arco di Augusto, e al Pincio. Il finale in piazzale Marcolini

Tanti giovani in centro, vicino all’Arco di Augusto, e al Pincio. Il finale in piazzale Marcolini

Fano, 3 giugno 2018 - L'Azione Cattolica ha manifestato ieri in centro storico per festeggiare i 150 anni della sua fondazione. Ieri pomeriggio infatti si sono ritrovati insieme giovani e adulti di tutta la Diocesi per festeggiare la lunga storia dell’associazione, la più antica e diffusa tra le associazioni cattoliche laiche italiane. Alle sue attività partecipano ogni anno milioni di italiani e all’incontro che si è tenuto a Roma ad aprile 2017 con Papa Francesco c’erano ben 100mila persone.

Una ricorrenza, quella dei 150 anni, che anche la Diocesi fanese ha voluto celebrare. «Una festa – scrivono gli organizzatori – che coinvolge tutti e che vive la città nello stile inequivocabile dell’associazione per antonomasia dei laici cattolici». Prima della celebrazione della messa, alle 18.30, nella basilica di San Paterniano, i giovani hanno animato il Pincio con giochi e canti: «Hanno giocato sia alla scoperta di personaggi della storia dell’Azione cattolica, sia alla caccia al tesoro per gli angoli nascosti di Fano scoprendo le storie di questi 150 anni dell’associazione».

Gli adulti, invece, hanno trascorso le prime ore del pomeriggio visitando il centro storico. I festeggiamenti si sono conclusi, dopo la cerimonia religiosa, in piazzale Marcolini con una grande festa finale, la cena e il relativo taglio della torta. Ai festeggiamenti, svolti con il patrocinio del Comune, hanno partecipato anche alcuni amministratori fanesi.

Matteo Itri, vicepresidente diocesano dell’Ac, fanese: «Abbiamo coinvolto ragazzi, adulti, con la riscoperta di luoghi e personaggi che hanno fatto la storia dell’Azione cattolica, sia locali, che di fama nazion ale. Qui a Fano era presente tutta la diocesi, oltre naturalmente al vescovo Armando Trasarti. Eravamo circa mezzo migliaio, e abbiamo riempito tutto il centro storico, dando un segnale alla città: l’idea era quella di far vedere che eravamo in tanti e di non aver paura di mostrare questa nostra identità e i nostri valori, compreso il nome, quell’Azione cioè che è un segnale del fare e del non stare fermi».

an. mar.