Colli al Metauro, fanno esplodere il bancomat nella notte. Ricco bottino

I malviventi hanno colpito la banca Creval di Villanova. In fuga con 40mila euro

Il vigilante davanti al bancomat: la banda era composta da tre o quattro

Il vigilante davanti al bancomat: la banda era composta da tre o quattro

Colli al Metauro (Pesaro e Urbino), 30 giugno 2019 - Potrebbe essere di 30 o, addirittura di 40mila euro il bottino del colpo al bancomat del Credito Valtellinese di Villanova, in via Ponte Metauro, messo a segno l’altra notte. Pochi minuti prima delle 4 un’esplosione piuttosto violenta ha fatto svegliare di soprassalto le famiglie che abitano al piano superiore dell’edificio che ospita l’erogatore di contanti e anche i residenti negli stabili vicini. Il signor Massimo, che ha il proprio appartamento nell’immobile a fianco, ha raccontato: «Il botto ci ha buttato giù dal letto, ma se devo essere sincero quello di tre anni fa (lo stesso sportello fu razziato anche nel luglio 2016, quando i malviventi fuggirono con 40mila euro, ndr) mi era sembrato più forte. Affacciandomi dalla finestra sono riuscito a vedere 3, o forse 4 persone che salivano su una macchina bianca che è poi partita a tutta velocità». 

Circostanza, quella dell’auto bianca, confermata anche dalla signora che abita proprio sopra il locale che contiene il bancomat. «L’esplosione l’abbiamo avvertita bene – dice Silvia, titolare del salone da parrucchiera Hair Gallery, nello stesso edificio in cui si trova lo sportello, proprio a fianco dei locali di servizio dell’erogatore di contanti – «io e il mio fidanzato abitiamo a circa 150 metri da qui – aggiunge - ma la botta si è sentita abbastanza bene. Abbiamo subito pensato che potesse riguardare il bancomat e stamattina (ieri, ndr) abbiamo avuto la conferma. Purtroppo, la deflagrazione ha procurato delle crepe anche sulla parete che divide il mio salone dagli ambienti della banca Creval». 

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Colli al Metauro guidati dal luogotenente Antonello Pannaccio, arrivati sul posto dopo pochissimi minuti, sembra che la tecnica utilizzata dalla banda sia quella dell’acetilene: si introduce il gas nel dispositivo mediante una cannula e successivamente, utilizzando un innesco elettronico a distanza si procura l’esplosione. Il tutto, dopo essersi aperti un varco verso l’interno dei locali; in questo caso forzando la porta con un grosso piede di porco. In tal modo, subito dopo il botto si può arrivare alle cassettine contenenti il denaro, e normalmente sono due: quella per le banconote da 20 euro e quelle da 50.

A terra i militari hanno recuperato molte banconote da 20 euro ma il grosso è finito nelle mani dei malviventi e considerando che all’inizio del weekend i dispositivi vengono caricati con un quantitativo importante è facile supporre che il bottino possa essere cospicuo. Trentamila o anche quarantamila euro. Per conoscerne l’importo con precisione, però, occorrerà attendere lunedì, quando Creval potrà fornire i dati sull’effettiva somma caricata e sui prelievi effettuati prima del colpo. Le indagini appaiono difficili perché la banda entrata in azione si era preoccupata di coprirsi i volti. Appare importante l’aver potuto vedere la macchina fuggita anche se con tutta probabilità può essere rubata o appartenente a prestanomi. Le indagini dei carabinieri si concentrano su una banda che aveva già provato ad entrare in azione qualche giorno fa col bancomat del Codma. Indagano i carabinieri.