Fano e la caccia alla Basilica di Vitruvio: servono 50mila euro dal ministero

Indagini sospese in attesa dei fondi. Ieri il summit col proprietario dell’area. “Valutiamo la permuta o lo spostamento dei diritti edificatori”

Fano, 15 marzo 2023 – Fano a caccia della sua "Arca perduta", la Basilica di Vitruvio. Cinquantamila euro è la cifra che la Soprintendenza ha chiesto al Ministero della Cultura per ampliare gli scavi di via Vitruvio dove sono emersi i resti di un importante edificio pubblico di epoca romana (I sec. a.C-I sec. d.C.), forse la famosa Basilica di Fano che Vitruvio descrive nel V libro del De Architectura.

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La conferma sui fondi ministeriali arriva dalla Soprintendente delle Marche Cecilia Carlorosi, ieri mattina a Fano. "Se i resti sono quelli della Basilica di Vitruvio – aggiunge il sindaco Massimo Seri – siamo di fronte alla scoperta del secolo, in ogni caso si tratta di un edifico pubblico importante che si aggiunge ad altre presenze romane significative ( mura, teatro, tempio della Fortuna, scavi di Sant’Agostino e scavi della Memo, ndr). All’attenzione mediatica si deve aggiungere quella del Ministero della Cultura perché a questo punto Fano, dal punto di vista storico archeologico, ha un valore nazionale oltre ad essere la realtà più importante delle Marche". La capogruppo regionale dei 5 Stelle, Marta Ruggeri, ha rivolto un appello sia alle istituzioni regionali sia al mecenatismo culturale per avere le risorse necessarie a proseguire le indagini archeologiche.

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E ieri in via Vitruvio insieme alle istituzioni c’erano anche gli archeologi che materialmente, con fatica fisica, hanno spostato terra e detriti, usando pale, picconi e carriole, per portare alla luce, dopo 2000 anni, prima il muro romano e poi, del tutto inaspettate, le lastre di marmo, ripulite con scopette e spugne, per far risaltare i colori. Ora gli scavi sono sospesi in attesa di riprenderli appena i fondi del Ministero saranno disponibili.

L’indagine archeologica si estenderà a tutto il cortile, attualmente libero. Dall’esito degli ulteriori scavi dipende la sorte dell’area di via Vitruvio, di proprietà dell’imprenditore Paolo Antognoni a cui, Soprintendenza e Comune, riconoscono la grande disponibilità e collaborazione con le istituzioni. "Una persona per bene" commenta l’archeologa della Soprintendenza Ilaria Venanzoni, mentre l’assessore alla Cultura Cora Fattori sottolinea l’impegno dell’Amministrazione comunale "per valorizzare gli scavi senza danneggiare l’iniziativa privata di un imprenditore che ha dimostrato sensibilità per la sua città". Per quanto riguarda il futuro dell’area, l’assessorato all’Urbanistica è al lavoro: "La legge – conferma il vicesindaco Cristian Fanesi – prevede sia le permute sia lo spostamento altrove dei diritti edificatori".

Finora in via Vitruvio sono emersi muri spessi 1.50 metri, lastre di marmo pregiato, di colore verde e rosato, ed è stata individuata la soglia di una porta e parte di una epigrafe con le lettere V ed I poste su due righe differenti. Altro materiale di epoche diverse (romana, medievale, rinascimentale) è stato estratto, pulito e ca talogato. Tra i visitatori ammessi ieri allo scavo anche il coordinatore scientifico , Oscar Mei e il presidente del Centro studi Vitruviani Dino Zacchilli.