Strage di Corinaldo, l’ultima beffa di uno sciacallo. "Ho io il cellulare di Benedetta"

Minorenne chiama i genitori della ragazzina di Fano. In realtà il telefonino è stato recuperato dai carabinieri nella discoteca

Benedetta Vitali, 15 anni

Benedetta Vitali, 15 anni

Fano, 20 dicembre 2018 - Ecco, mancava lo sciacallo. Che è comparso tre o quattro giorni fa chiamando i genitori di Benedetta Vitali di Fano che avevano lanciato un appello per ritrovare il cellulare della loro figlia, una delle sei giovani vittime della discoteca di Corinaldo.

GUARDA Tutti i video della tragedia

Prima lo sciacallo ha inviato messaggi al numero indicato nell’appello e poi ha anche telefonato direttamente per dire ai congiunti della ragazza che «il telefono di Benedetta ce l’ho io ma non ve lo do. Lo tengo come ricordo della tragedia. Mi dispiace».

LEGGI ANCHE Nuovo sopralluogo con il luminol Rose e cuori bianchi ai funerali di Benedetta - Vergognosa ironia social sulle vittime

Ha anche cercato di dimostrare di avere il telefono. Di fronte a tutto questo, i familiari sbigottiti e ulteriormente angosciati, hanno allertato i carabinieri per denunciare quella persona di cui ignoravano ovviamente nome cognome e residenza. Sono partite le indagini sul numero di telefono da cui è partita la chiamata e corrispondeva ad un 17enne di Rozzano in provincia di Milano. Poi è stato controllato con le celle telefoniche se quel numero, la notte dell’8 dicembre, si trovasse proprio a Corinaldo. Ed era in effetti lì.

BEN_35661644_141056
BEN_35661644_141056

A quel punto, è stato deciso di procedere con una perquisizione domiciliare ipotizzando quantomeno il furto del cellulare. Mentre ci si apprestava a questo, gli inquirenti che stanno inventariando ancora adesso tutto il materiale trovato dopo la strage, si sono imbattuti nel cellulare perduto di Benedetta, riconoscendolo attraverso procedure ad hoc senza ombra di dubbio. Ma la perquisizione a casa dello sciacallo non è stata revocata. I carabinieri della stazione di Rozzano sono andati nella casa del giovane trovando il cellulare da cui erano partiti i messaggi e le telefonate alla famiglia Vitali.

Ecco chi sono le sei vittime di Corinaldo (FOTO)

Il minorenne non ha saputo spiegare perché ha fatto un’azione orribile accrescendo il dolore di una famiglia così provata. Il suo nome è stato segnalato alla procura dei minorenni di Ancona per l’azione che ha messo in atto ma non sono stati ipotizzati reati nei suoi confronti. La famiglia intanto ha inoltrato richiesta di dissequestro del telefonino.

AGGIORNAMENTO Due nuovi indagati

FIORIGC_35545273_111856
FIORIGC_35545273_111856

Leggi anche: Il sindaco: "Un conto per le vittime" - I carabinieri: "Venduti 680 biglietti, staccati 500"

Ed è tornato a parlare anche l’artista SferaEbbasta, che quella sera era atteso sul palco della Lanterna Azzurra di Corinaldo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Sono stati giorni di silenzio e riflessione, anche per me. Non è facile trovare le parole giuste, non esistono parole giuste per descrivere il dolore che questa tragedia ha creato. Tutto quello che è successo mi ha stravolto, sapere che tutte quelle persone erano lì per me, per divertirsi insieme a me, non mi dà pace. In questi giorni ne ho sentite di ogni, anche contro di me, ma non è mia intenzione esprimermi sulle cattiverie che ho dovuto ascoltare, purtroppo si commentano da sole. Tutto ciò che ho provato e che provo, tutto quello che sto facendo e che ho in mente di fare rimarrà privato. Porterò per sempre nel cuore e sulla mia pelle il ricordo di queste persone. Ci tengo a ringraziare la mia famiglia, i miei amici e tutti i fan che mi sono stati vicini in questi giorni. Il 2018 è stato un anno pieno di emozioni per me e tutto questo non sarebbe stato possibile senza di voi, grazie davvero! Ci si vede ai concerti in giro per l’Italia, sono pronto per affrontare questo 2019 con ancora più grinta e passione di prima. $€ 💜

Un post condiviso da $€ (@sferaebbasta) in data:

Su Instagram ha scritto: «Sono stati giorni di silenzio e riflessione, anche per me. Non è facile trovare le parole giuste, non esistono parole giuste per descrivere il dolore che questa tragedia ha creato. Tutto quello che è successo mi ha stravolto, sapere che tutte quelle persone erano lì per me, per divertirsi insieme a me, non mi dà pace. In questi giorni ne ho sentite di ogni, anche contro di me, ma non è mia intenzione esprimermi sulle cattiverie che ho dovuto ascoltare, purtroppo si commentano da sole. Tutto ciò che ho provato e che provo, tutto quello che sto facendo e che ho in mente di fare rimarrà privato. Porterò per sempre nel cuore e sulla mia pelle il ricordo di queste persone. Ci tengo a ringraziare la mia famiglia, i miei amici e tutti i fan che mi sono stati vicini in questi giorni. Il 2018 è stato un anno pieno di emozioni per me e tutto questo non sarebbe stato possibile senza di voi, grazie davvero! Ci si vede ai concerti in giro per l’Italia».