Biodigestore a Barchi, c’è l’ok Feronia: "Avanti con o senza Aset"

L’impresa festeggia il risultato e lancia stoccate al sindaco di Terre Roveresche, Antonio Sebastianelli "Fu lui a indicarci il sito della discarica dismessa. E valutò positivamente le caratteristiche dell’impianto"

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di Anna Marchetti

Feronia srl, società fermana, ha l’autorizzazione per la costruzione del biodigestore da 40mila tonnellate a Barchi. Il documento (determina dirigenziale) è stato pubblicato ieri sull’albo pretorio della Provincia. "Il nuovo impianto – spiegano da Feronia – rappresenta un successo in chiave di economia circolare: il rifiuto prodotto dai nostri scarti alimentari sarà in grado di generare energia verde e sostenibile per le aree circostanti, con ricadute positive sul territorio in termini sociali ed occupazionali". "L’impianto porterà nuova occupazione – sottolinea l’ad di Feronia, Francesco De Angelis – e permetterà di avere a disposizione il metano evitando la lievitazione dei prezzi. Il nuovo biodigestore potrà produrre metano sia per l’autotrazione sia per alimentare parte del fabbisogno energetico della provincia".

Feronia rimane aperta alla collaborazione con altri partner (Aset e Marche Multiservizi), ma è pronta a partire da sola. La società sarà ricapitalizzata (attualmente il capitale è di 10mila euro) e il progetto (in foto) potrà contare sui finanziamenti bancari "che – spiegano da Feronia – coprono fino al 70-80% dell’investimento previsto (20 milioni di euro), grazie anche alle garanzie dello Stato". "Inoltre – prosegue De Angelis – siamo in attesa del decreto ministeriale sui nuovi incentivi per la produzione di metano (il vecchio decreto scade a dicembre 2022) per conoscere entità e tempi dell’intervento dello Stato".

Per quanto riguarda i rapporti con Fano, da Feronia ribadiscono "che l’impianto sarà realizzato in tempi brevi anche nel caso in cui il consiglio comunale decidesse di non subentrare nella compagine sociale di Feronia, con nostro rammarico visto che crediamo che i Comuni, e non solo Fano, debbano avere un ruolo attivo all’interno di impianti strategici, in maniera diretta o attraverso le municipalizzate. Crediamo nella capacità del Comune di Fano di essere protagonista in questo percorso". E poi, su Barchi: "Tutte le fasi progettuali, le tecnologie impiegate e la dimensione dell’impianto sono state valutate preliminarmente (2018-2019) e in modo positivo dal sindaco di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli. Con lui è stata valutata anche la localizzazione dell’impianto: in un primo momento gli fu presentato uno studio nella zona di Cerbara. Fu Sebastianelli a indicare l’area nei pressi della discarica Ca’ Rafaneto, in cui l’impianto avrebbe contribuito al superamento delle problematiche ambientali, legate al mancato rispetto dei tempi di realizzazione della sigillatura (capping) della discarica dismessa e dei suoi ingenti costi di gestione".

Da Feronia ricordano che "oltre all’impianto di biometano il progetto avrebbe previsto la riqualificazione dell’area della discarica da trasformare (l’investimento sarà di 4,5 milioni di euro ndr) in un polo integrato del recupero e del riuso con attività formative, workshop e seminari. A breve sarà presentato a tutti i sindaci dell’ex comunità montana un progetto di finanza per il capping definitivo della discarica e per la sua gestione per i prossimi 30 anni, con ricadute economiche per i cittadini e senza aggravi sulle bollette Tari".