"Biodigestore, un’aggressione all’entroterra"

Lettera aperta di Delmoro, del Comitato, al sindaco Seri e alla giunta sull’ipotesi che Feronia, Aset e Acea realizzino insieme l’impianto

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"Il biodigestore a Barchi sarebbe un’ulteriore aggressione all’entroterra". Comincia così la lettera inviata da Vittorio Delmoro – docente in pensione di Orciano e uno degli oltre 1.400 aderenti al comitato ‘A difesa del territorio’ – al sindaco di Fano e ai consiglieri comunali della città della fortuna, dopo che è emersa la volontà, ancora tutta da definire, di valutare l’ipotesi di realizzare un biodigestore a Barchi insieme a Feronia e Acea Ambiente. Feronia che sostanzialmente dispone già del via libera della Conferenza dei Servizi.

"E’ da quando ho avuto l’età della ragione – scrive Delmoro - che sento parlare di arretratezza dell’entroterra e sviluppo della costa, di fuga verso la costa per rincorrere lavoro e servizi, di spopolamento di campagne e di massiccia inurbazione costiera. Di contro, arrivarono allora lungo le nostre valli i primi campioni del capitalismo di rapina, che sfruttarono le agevolazioni loro concesse dalle amministrazioni locali affamate di lavoro e la mano d’opera dequalificata a basso costo; che fecero i soldi, li portarono all’estero e dopo qualche anno dichiararono fallimento svuotando i loro capannoni e lasciando nella disperazione gli operai". La missiva di Delmoro aggiunge: "Ora, mentre la fusione dei nostri quattro comuni di Barchi, Orciano, Piagge e San Giorgio in Terre Roveresche, ci portava una boccata d’ossigeno e ci faceva intravedere un futuro più roseo, ecco che arriva il Comune di Fano, che decide di punto in bianco che proprio a Barchi, proprio in quel disastrato luogo in cui per 25 anni, fino al 2014, ha funzionato la discarica di rifiuti provenienti da ben 12 comuni, bisogna costruire un biodigestore che potrà servire tutta la provincia".

"Ci dicono: ‘ma il biodigestore mica inquina!’ Be’, allora perché non ve lo costruite a Fano? Ci dicono ancora: ‘Ma quel vostro sito è già compromesso!’. Allora perché non ve lo fate adiacente alla vostra discarica? C’è chi aggiunge: ‘nelle zone di Fano dove s’era proposto di costruirlo le popolazioni che vi abitano sono contrarie’. E allora? La nostra è per caso favorevole? Glielo avete chiesto? Prima di prendere la vostra decisione avete domandato al nostro sindaco, ai nostri sindaci, cosa ne pensano?". Delmoro incalza: "Che senso ha costruire un impianto per rifiuti organici da trasformare in gas in un luogo così periferico e poco accessibile? Che senso ha far arrivare centinaia di camion ogni giorno sulle nostre disastrate strade e poi far ripartire, sempre per le stesse strade, altri camion che trasportano il gas dove serve? E dove occorre smaltire rifiuti e produrre gas se non nelle zone più densamente abitate e più servite dalle reti?". La chiusura è politica: "Com’è possibile che un assessore come Mascarin, esponente di una sinistra che per storia e tradizione è sempre stata dalla parte dei deboli, che ha sempre difeso le minoranze dall’aggressione dei poteri forti si trovi oggi fra chi, forte aggredisce il debole? Com’è possibile che i 5 Stelle, nati tra movimenti come No Tav, No Tap e tutti quelli che difendono un territorio dall’aggressione di lobby energetiche e di élite di potere, voti oggi a favore dell’aggressione della costa all’entroterra"?

s.fr.