By pass ferrovia, e la stazione dove sarà? Tre ipotesi in campo per risolvere il rebus

A quella iniziale di Chiaruccia, si aggiungono le soluzioni di Rosciano, nella zona del Codma, e la terza in un’area vicino all’autostrada. E Fanesi ventila la realizzazione di una "metropolitana di superficie". Ma il sindaco Seri frena: "Non c’è ancora nulla di deciso"

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di Anna Marchetti

Arretramento della ferrovia Adriatica: tre le ipotesi per la nuova stazione. All’iniziale idea di Chiaruccia si aggiungono altre due possibili soluzioni individuate da Rfi: una a Rosciano, nella zona del Codma, l’altra a 3 km dall’attuale stazione, in prossimità dell’A14. "Non c’è nulla di deciso – chiarisce il sindaco Massimo Seri – sono solo ipotesi tutte da verificare". "Meno selfìe e più mappe" è quanto chiede il portavoce di In Comune Simone Uguccioni che aggiunge: "Siamo d’accordo sull’arretramento della ferrovia, ma non vorremmo che dividesse la città in due e soprattutto siamo pronti alle barricate per fermare l’eventuale galleria sotto Monte Giove". Al momento l’unico elemento certo è l’inserimento del tratto fanese, accanto a quello di Pesaro, nel progetto di velocizzazione e miglioramento della linea Adriatica. "Ho da subito sostenuto – commenta l’assessore e vice sindaco Cristian Fanesi – l’importanza di non rientrare a Fosso Sejore per evitare un bypass che avrebbe danneggiato Fano e la Valle del Metauro e che sarebbe stato poco funzionale: una proposta da subito accolta e che ha trovato il favore di tutti". Ancora da decidere il punto del territorio fanese in cui la ferrovia si ricongiungerà ai binari lungo la costa. "Certo è che la nuova stazione – chiarisce Fanesi – si potrebbe collegare al centro cittadino con una metropolitana di superficie lungo il tratto della Fano-Urbino. La metropolitana, attraversando tutti i quartieri della città, potrebbe rappresentare una valida alternativa all’attuale trasporto pubblico locale". Quello che è certo, secondo l’assessore Fanesi, è che "la nuova linea ferrovia non sarà in alternativa all’Adriatica, ma in sostituzione della linea esiste". E ancora: "Pensiamo al vantaggio che ne avranno le migliaia di cittadini che abitano lungo l’attuale ferrovia (i quartieri di Gimarra, Lido, Sassonia, San Lazzaro, Ponte Metauro e tutti quelli a sud del Metauro) per i quali il treno rappresenta una cesura insuperabile. Con l’arretramento dei binari, gli spazi liberati potrebbero essere sfruttati sia per la mobilità dolce sia per migliorare la qualità della vita. L’idea dello spostamento della ferrovia risale al 1967, con il Prg Piccinato che poneva l’attenzione su due esigenze della città: l’arretramento dell’Adriatica e l’individuazione di strade alternative alla Statale 16 e alla Flaminia, che soffocavano lo sviluppo sociale ed economico di Fano. Esigenze di cui al momento i cittadini non si accorgono, ma tra qualche anno ringrazieranno chi ha lavorato per questo obiettivo".