BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

"Casa di comunità a Fano, fuori gli atti"

Ruggeri (5 Stelle) e Minardi (Pd) incalzano l’assessore Saltamartini, che insiste: "Sarà l’azienda sanitaria a farsene carico"

Ruggeri (5 Stelle) e Minardi (Pd) incalzano l’assessore Saltamartini, che insiste: "Sarà l’azienda sanitaria a farsene carico"

Ruggeri (5 Stelle) e Minardi (Pd) incalzano l’assessore Saltamartini, che insiste: "Sarà l’azienda sanitaria a farsene carico"

"Fano avrà la sua casa di comunità e sarà l’azienda sanitaria stessa, tramite risorse autonome, a definire l’organizzazione seguendo criteri aziendali che rientrano nella propria attività ordinaria". Così ieri, in Consiglio regionale, l’assessore Filippo Saltamartini, rispondendo all’interrogazione di Marta Ruggeri (capogruppo 5 Stelle) e a Renato Claudio Minardi (Pd), che contestavano l’assenza di atti pubblici che, al di là dei "proclami pre-elettorali", confermassero la reale volontà di procedere. Le Case di Comunità sono quei luoghi dove il cittadino può recarsi e trovare, sermpre, un medico di base, un infermiere di comunità, un pediatra, ambulatori specialistici, attività diagnostica... Il tutto per ridure la pressione sugli ospedali e avere un rapido contatto con il sistema di assistenza sanitaria. "Non è un annuncio – ha detto l’assessore – ma semplicemente l’applicazione della cornice normativa dettata dall’Europa e dal Dm77". Secondo l’assessore l’unico argomento di incertezza, al momento, sarebbe nell’inquadramento contrattuale dei medici di base, che nelle case di comunità: ci sarebbe un confronto in atto con la categoria per capire se i medici, all’interno delle Case di comunità, possano essere assunti dal sistema sanitario nazionale o, come adesso, continuare il rapporto di convenzionamento.

Ma per Ruggeri le incognite sono ben maggiori: "La politica si fa con gli atti e sono questi atti che vogliamo vedere, possibilemnte prima della fine della legislatura. Servono atti programmatori e conseguenti risorse. A pochi mesi dalle elezioni ve ne uscite con due Case di Comunità (l’altra sarebbe a Gabicce, e anche là le perplessità non mancano) quando non sapete neanche se sarete in grado di mettere a regime le opere già programmate". Ruggeri entra nel merito: "Ad oggi non ci sono progetti conclusi, sono stati effettuati pagamenti solo per il 5,2% dei finanziamenti e gli step fatti nei tempi sono stati pari solo all’11% per le 29 Case di Comunità".

Sulla stessa linea il Pd, che tramite il consigliere Minardi osserva: "Al di là delle solite e nebulose promesse, Fano non avrà la sua Casa di Comunità. Purtroppo oggi l’assessore Saltamartini ha confermato i nostri peggiori timori, derivanti dall’assenza della Casa di Comunità nell’atto aziendale adottato dall’Ast e neppure in altri atti di programmazione. D’altra parte, la struttura non figurava neppure nel Piano socio sanitario regionale, né nella delibera della giunta regionale dello scorso 24 marzo". "Lo stesso direttore generale dell’Ast 1 Alberto Carelli aveva chiesto alla giunta regionale di modificare quest’ultima delibera prima della sua approvazione definitiva, al fine di inserire al suo interno questa struttura. Modifica non accolta da Acquaroli e Saltamartini".

Le Case di Comunità previste in provincia sono 4 con i fondi Pnrr (a Pesaro-Galantara, Cagli, Mondolfo e Fossombrone) e 5 con i fondi regionali (a Montecchio, Pesaro, Urbino, Fano e Mondavio). In tutto 9, avendo la provincia 330mila abitanti, e avendo il ministero indicato un fabbisogno di una casa ogni 40mila/50mila abitanti. Questo qanto dichiarato dall’Ast nel marzo scorso. Manca Gabicce, ed effettivamente si fa fatica a capire come farcela rientrare.