Case Fano: così il Covid ha cambiato il mercato immobiliare

Dopo anni di crescita, un ribasso della percentuale di acquisti per investimento Anche il lockdown ha contribuito a modificare le esigenze delle famiglie

Fano, il Covid cambia il mercato immobiliare (Fotoprint)

Fano, il Covid cambia il mercato immobiliare (Fotoprint)

Fano (Pesaro e Urbino), 20 novembre 2020 - "Dopo anni di crescita si registra un ribasso della percentuale di acquisti per investimento, che nel 2018 e nel 2019 aveva raggiunto picchi del 17,9%, mentre ora è scesa al 16,8%. La lieve frenata è legata all’incertezza generata dall’emergenza Covid che ha rallentato sia le compravendite di tipologie da mettere in affitto sia gli acquisti di soluzioni per realizzare B&B ed affittacamere".

E’ quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha analizzato le compravendite effettuate attraverso le agenzie affiliate in Italia nel primo semestre del 2020. Il quadro è completato dal 77,6% di compravendite di prima casa e dal 5,6% di case vacanza. Una fotografia del mercato immobiliare in cui Fano si rispecchia alla perfezione.

"Usciti dal lockdown - spiega Emanuele Echino referente di Fano per Tecnorete - c’è stata una grande ripresa della compravendita della prima casa, perché parecchi hanno capito che quella che abitavano non era quella giusta. L’investimento invece era in frenata, ma negli ultimi tempi con gli ecobonus e il timore della patrimoniale si è smosso anche questo settore: c’è grande richiesta di case singole da ristrutturare, pur di non tenere i soldi in banca".

Per queste ragioni tengono ancora i prezzi del nuovo (dagli oltre 3mila euro al metro quadrato del centro storico ai 2mila di Rosciano e i 1700 di Cuccurano e Carrara) mentre si stanno abbassando quelli dell’usato che viaggia tra i 1200 e i 2100 euro al metro quadro. Ma ciò che preoccupa di più gli agenti immobiliari sono le difficoltà burocratiche aumentate all’ennesima potenza dal Coronavirus.

"L’onda lunga del dopo lockdown che aveva portato ad un maggiore fermento del mercato immobiliare si sta attenuando - rivela Claudio Abbondanzieri di Re/Max - e negli ultimi dieci giorni si è sentita la paura del nuovo lockdown che ha bloccato la richiesta di compravendite. Le preoccupazioni maggiori sono legate alle tempistiche, perché per avere documenti dal Comune ci sono tempi biblici, ti danno appuntamenti ogni due tre settimane per accedere agli atti dell’urbanistica. Stessa cosa vale per il discorso di mutui. Tutti i tempi si sono allungati".

L’acquirente medio è chi cerca la prima casa, soprattutto giovani coppie anche se negli ultimi tempi si erano visti anche investitori dell’entroterra in cerca di una casa al mare.

"Quest’anno per la prima casa c’è stato un interesse più concreto, rispetto al passato - dice Paola Sanchioni di Marinella Casa - quando cercavano casa senza avere le idee chiare. Ha influenzato senza dubbio il lockdown. Ora cercano case più confortevoli, con uno scoperto o il terrazzo. Per quanto riguarda gli investimenti, invece, sono stati agevolati dai bonus e la richiesta è di case singole da ristrutturare".

"Dalla settimana scorsa è tutto rallentato - aggiunge Paola Cantoro di Attika - e in questi giorni non viene più nessuno per paura del Covid. Finito il lockdown c’era stata una grande richiesta, ma alla fine in porto c’è andato poco niente, perché la gente si illude di otte nere i finanziamenti dalle banche ma senza lavoro a tempo indeterminato il mutuo non te lo danno. E così lavoro molto con gli affitti". La musica è la stessa, in tutte le agenzie, preoccupate soprattutto per il commerciale. "E’ il problema più grande che abbiamo - dicono tutti -. Che c’è una grande moria di attività si capisce facendo una passeggiata in centro. Sul corso Matteotti ci sono più di 20 immobili sfitti". I prezzi dell’affitto vanno dai 20 ai 40 euro a metro quadro e per Abbondanzieri sono troppo alti. "Credo ci sia bisogno, da parte dei proprietari, di venire incontro al mercato abbassando i prezzi altrimenti non se ne viene fuori".