Il caso Alma è entrato in Consiglio comunale. A portarcelo, lunedì scorso, il consigliere Cinque Stelle Francesco Panaroni (nella foto a destra), che è anche, da sempre, grande tifoso granata. Dopo le accuse di "gestione dilettantistica" prontamente rispedite al mittente dall’amministrazione comunale, Panaroni ha parlato della trattativa in corso tra la società e Carmelo Cogliandro, ex direttore generale, auspicando un esito positivo. "L’Alma in questo modo potrebbe tornare in mano fanese – ha detto –: spero quindi che l’amministrazione lavori insieme all’Alma e al Fano calcio affinché la cosa vada in porto".
All’entusiasmo di Panaroni ha fatto però da contraltare la cautela dell’assessore allo Sport Alberto Santorelli: "In riferimento alla presunta trattativa – ha detto – preciso che l’amministrazione comunale, nel caso si verificasse ciò, è pronta a ricevere chiunque acquisti la società e il titolo dell’Alma Juventus Fano, senza esprimere alcuna preferenza in merito. È evidente che ogni preventiva condizione posta all’amministrazione comunale sarà considerata irricevibile specie se contraria all’interesse pubblico". E ancora: "L’amministrazione comunale non agisce da intermediario, bensì è interessata a ripristinare le condizioni che occorrono per ridare alla Città di Fano il posto e il profilo che merita in ambito calcistico". Insomma, la sostanza è che se e quando l’Alma cambierà proprietà, dice Santorelli, il Comune incontrerà i titolari chiedendo loro le stesse garanzie chieste al tempo all’Alma e mai pervenute.
"Anche noi, calcisticamente, non siamo soddisfatti – ha chiosato il sindaco Luca Serfilippi riferendosi all’infima categoria assegnata al Fano Calcio, la nuova società nata dal consorzio Fano Sport – ma politicamente sì. Abbiamo difeso gli interessi della città e della collettività fanese. Ci volevano gli attributi – ha sottolineato accalorandosi – e noi abbiamo dimostrato di averli, perché non stiamo sotto scacco di nessuno".
Controreplica di Panaroni: "Io sto dalla parte dell’Alma – ha detto – una gloriosa società di 118 anni che va salvata. Da mesi non ho interlocuzioni con la società, e riconosco che il consorzio ha fatto una grande opera. Non esprimo giudizi e non difendo nessuno: mi sta a cuore solo l’Alma". E se Panaroni dichiara di non volersi schierare né con il Comune né con l’attuale dirigenza, ma solo con l’Alma, dall’altra parte Santorelli gli intima di scegliere da che parte stare: "Noi l’abbiamo fatto da tempo – ha detto ancora l’assessore durante la seduta del Consiglio –. Stiamo dalla parte della correttezza delle azioni amministrative. Non è tollerabile che le persone ammucchino i debiti e poi pretendano di fare il bello e il cattivo tempo. La creazione del consorzio ha anche l’obiettivo di essere presenti nal caso in cui l’Alma non riesca a far fronte alla situazione e venga di conseguenza compromessa – ha concluso Santorelli – la continuità aziendale". A microfoni spenti, le accuse reciproche tra Santorelli e Panaroni, da un capo all’altro dell’aula, si sono trascinate con toni sempre più accesi, malgrado i richiami del presidente del Consiglio Francesco Cavalieri. "Non siamo mica al ’Processo del lunedì’" ha sbottato pure lui, alla fine.
Benedetta Iacomucci