ANNA MARCHETTI
Cronaca

"Ci sono soldi e serietà: ma la casa non si trova"

Lo sfogo di Soraya, fanese: il padre ha una macelleria, possono pagare fino a 700 euro. Eppure trovare un affitto è impossibile

Soraya Omari, 18 anni, studentessa del liceo Nolfi di origine marocchina, è cittadina italiana

Soraya Omari, 18 anni, studentessa del liceo Nolfi di origine marocchina, è cittadina italiana

Dramma degli affitti, case difficili da trovare, lontane dal centro, a prezzi esagerati e spesso in condizioni disastrose. E’ quanto sta vivendo la famiglia Omari (padre e madre, 4 figli) che, presa dal desiderio di una abitazione più ampia, ha disdetto il contratto d’affitto in essere prima di aver individuato una alternativa. Si sono così scontrati con la desolante realtà di quanto, anche a Fano, sia complicato trovare un appartamento in affitto, nonostante siano disponibili a pagare fino a 700 euro al mese. "Abbiamo cercato ovunque Fano, Rosciano, Lucrezia, Calcinelli, Fossombrone – spiega la figlia Soraya, 18enne, studentessa del liceo Nolfi – ma ci siamo scontrati con affitti insostenibili: 900-1000 euro al mese, più la fidejussione bancaria, per case spesso fatiscenti. E comunque nessuno è disposto ad affittare a una famiglia numerosa".

Anche se attualmente abitano in viale I Maggio (dal 2009) a pochi passi dalle scuole che frequentano i quattro figli, hanno cercato una soluzione abitativa in quartieri più periferici, soprattutto a Calcinelli dove il capofamiglia ha una macelleria. "Quando mio padre ha dato la disdetta – racconta Soraya – non pensava certo che nei sei mesi successivi non sarebbe riuscito a trovare una soluzione adeguata". Purtroppo le cose sono andate diversamente dalle aspettative iniziali: garantire a una famiglia di 6 persone una casa più ampia dei 50 metri quadrati di quella nella quale ancora vivono. Si sono rivolti a tutti, dai Servizi sociali al sindaco Luca Serfilippi. Neppure l’avvocato Laura Tamburini del Sunia Cgil è riuscita ad intervenire "perché la famiglia quando si è rivolta a noi aveva già inviato la lettera di disdetta dell’affitto".

Successivamente Soraya ha cercato di parlare sia con i Servizi sociali del Comune sia con la Caritas senza, però, ottenere risultati. "I servizi sociali non ci hanno offerto alcuna soluzione concreta – fa presente la ragazza – nemmeno temporanea. Non chiediamo aiuto economico, abbiamo solo bisogno di una casa. Abbiamo bussato a ogni porta, nessuno ci ascolta". Da qui la decisione, condivisa con il padre e la madre, di rendere pubblica la loro storia, nella speranza che qualcuno si faccia avanti offrendo loro una casa in affitto. A preoccupare genitori e figlia è lo sfratto esecutivo incombente: "Il 26 giugno dovremo lasciare la nostra casa ma non sappiamo dove andare". La famiglia è di origine tunisina ma tutti i componenti, tranne la mamma, hanno la cittadinanza italiana. "Ascoltateci – è l’appello di Soraya alla città – non è giusto che in Italia, nel 2025, una famiglia sia lasciata per strada nel silenzio generale e senza alcun aiuto dalle istituzioni".

E che l’abitazione sia una emergenza anche a Fano lo dimostrano le tante richieste di accesso al fondo comunale per gli affitti. A questo proposito il consigliere comunale d’opposizione Dimitri Tinti, ex assessore ai Servizi sociali del Pd, denuncia che "105 famiglie sono state escluse dal fondo comunale di cui beneficeranno solo 305 nuclei familiari. Il sindaco ha annunciato che, qualora si liberassero risorse da altri capitoli, l’amministrazione integrerà i fondi in corso d’anno ma il sostegno all’abitazione non è un favore da elargire, ma una priorità da garantire con coerenza, giustizia e responsabilità".

Anna Marchetti