"Ciclabile e ferrociclo sulla Fano-Urbino". È la proposta del comitato Ciclovia del Metauro: "La logica dice che la linea ferroviaria abbandonata da 37 anni non sia riutilizzabile; quindi, il suo sedime, oltre a una ciclovia fatta a regola d’arte ai propri margini, potrebbe ospitare proprio il ferrociclo. La bici ferroviaria a uso turistico, che all’estero riscuote un notevole successo, potrebbe benissimo essere attivata sui binari dell’ex Fano-Urbino. La, lanciata qualche anno fa, è stata accolta con favore dagli stessi appassionati di ferrovie e rilanciata da Confcommercio Marche nord, si sono espressi favorevolmente la Cisl e ilCconsiglio comunale di Fossombrone e ha mostrato interesse la fondazione FS".
E ancora il Comitato: "Finora nessuno si è fatto avanti per investire in un’impresa che potrebbe contribuire a rilanciare la valle del Metauro. Purtroppo, anche in questo caso c’è l’ostacolo della mancata pubblicazione dello studio di fattibilità sul ripristino della Fano-Urbino; costato ben un milione e 350 mila euro, da due anni viene tenuto accuratamente nascosto. Il ferrociclo, fatti i conti, costerebbe 600 volte meno di un ipotetico ripristino della ferrovia a uso commerciale: i 300 milioni preventivabili sono insostenibili per chiunque e ovviamente non sono mai stati messi a bilancio da chi governa a livello regionale e nazionale. Un’altra opportunità perduta e un altro danno collaterale".
Il ferrociclo, secondo il comitato della ciclovia del Metauro, sarebbe "realizzabile in pochissimo tempo anche su binari non più in grado di sostenere il peso di un treno, i costi sarebbero molto ridotti, a detta degli esperti, appena 500mila euro, il suo utilizzo sarebbe previsto dalla legge sulle ferrovie turistiche e magari potrebbe funzionare anche nel tratto panoramico, se tecnicamente possibile, vista la pendenza, Urbino-Fermignano".
an. mar.