Clandestino sullo yacht Pilota a giudizio

Sbarcò al porto con un irregolare, ora è a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione

Sbarcò a Fano con un irregolare tra i marinai del suo equipaggio. Era settembre dello scorso anno. Ieri il pilota dello yacht, un 43enne albanese, con cittadinanza italiana, è stato rinviato a giudizio dal gup Giacomo Gasparini per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È stata un’udienza ad alta tensione, quella di ieri, in cui il sostituto procuratore e il difensore dell’imputato, un’avvocatessa albanese, sono arrivati ad alzare anche la voce. L’imputato veniva in Italia, a Fano, per lavori di manutenzione per conto dell’armatore dello yacht lungo oltre 20 metri e immatricolato in Gran Bretagna. A settembre dello scorso anno però era arrivato al porto di Bari con quel connazionale di 36 anni che, come era risultato da una verifica, non era in regola con i parametri Schengen e quindi non poteva fermarsi all’interno dei territori dell’area. Non sono ancora chiari i motivi di quella irregolarità.

Il pilota dello yacht invece di rispedirlo a casa, ha deciso di continuare il suo viaggio. Ed è arrivato fino al porto di Fano. Ad aspettarlo c’erano gli agenti del commissariato di Fano e gli uomini della Capitaneria che gli hanno fatto scattare le manette ai polsi. A bordo c’era anche una terza persona, che però è risultata estranea ai fatti e quindi non ha avuto nessuna conseguenza penale. Alla prima udienza di dibattimento, si comincerà a fare chiarezza sui punti ancora oscuri della vicenda.

e. ros.