Condannato il marito e padre-padrone

Due anni di pena a un 50enne fanese che maltrattava moglie e figlia. Non sopportava l’idea che la ragazza avesse un fidanzato egiziano

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Non tollerava il fidanzato egiziano della figlia e quando la moglie gli ha detto che voleva separarsi, lui ha reagito mettendo in atto un’escalation di violenze contro tutta la sua famiglia. Finito a processo per maltrattamenti, ieri quel marito e padre padrone, un 50enne fanese, è stato condannato a 2 anni di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di 8mila euro di risarcimento danni alla moglie, costituita parte civile con l’avvocato Alessandra Angeletti. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Giovanni Orciani, attende di leggere le motivazioni e prepara l’appello. Per anni, quindi, secondo l’accusa, il 50enne avrebbe reso la vita impossibile alla sua famiglia. A una delle figlie, in particolare, "colpevole" di avere un fidanzato egiziano. Una relazione che lui aveva osteggiato in ogni modo e con violenza, verbale e fisica. Appellava la ragazza con insulti pesanti e un giorno era arrivato a sfogare la rabbia contro un quadro, spaccandolo. "Questo pugno avrei dovuto darlo in faccia a mia figlia, dovevo stendere lei", aveva gridato. Poi si era girato verso la ragazza col braccio pronto a colpire, ma la moglie era corsa per mettersi nel mezzo, ricevendo il pugno sulla mandibola. Mamma e figli si erano rinchiusi in camera e la mattina successiva, avevano trovato la casa a soqquadro e cibo sparso per terra. Il culmine dei litigi con la figlia invece è stato invece quando il padre si è presentato davanti alla porta del garage dove la giovane e il compagno erano andati ad abitare per sfuggire alle violenze. Lui, sarebbe entrato con la forza sferrando pugni e calci, rompendo la rete del letto e insultando: "adesso tu e quell’extracomunitario di m... andate a dormire sotto a un ponte". Ma all’ennesima violenza, la moglie ha detto basta ed è scattata la denuncia. Fino alla condanna di quel marito e padre padrone.

e. ros.