TIZIANA PETRELLI
Cronaca

"Così ho salvato la bimba dall’annegamento"

Parla Nicola Tanfani, titolare dei Bagni Arzilla. La piccola si trovava nella vasca dello stabilimento. Aperto un fascicolo in Procura

La vasca dello stabilimento Bagni Arzilla dove ieri pomeriggio è avvenuto l’incidente

La vasca dello stabilimento Bagni Arzilla dove ieri pomeriggio è avvenuto l’incidente

"Questa notte l’ho passata a guardare mio figlio che dormiva". Nicola Tanfani, titolare dei Bagni Arzilla, racconta così il dramma che domenica pomeriggio ha sconvolto la sua spiaggia: una bambina di quasi tre anni ha rischiato di annegare nella vasca d’acqua dello stabilimento. Una tragedia sfiorata, che si è trasformata in una corsa contro il tempo e che ieri, fortunatamente, ha avuto l’epilogo più atteso: la piccola è fuori pericolo, ricoverata in osservazione al Salesi di Ancona, cosciente, vigile e senza danni neurologici. Nel frattempo la Capitaneria di Porto di Fano ha aperto un’attività d’indagine, come conferma il luogotenente Elpidio Gioielli, perché "quando c’è un minore coinvolto, è la Procura a dover fare luce su ogni dettaglio". Al momento, spiega l’ufficiale, "sappiamo solo come si è conclusa la vicenda. Per ricostruire come la bambina sia finita in acqua e cosa sia accaduto nei minuti precedenti, serviranno accertamenti ulteriori. Anche con i genitori non abbiamo ancora potuto parlare, per comprensibili motivi: sono vicini alla figlia".

La dinamica, come spesso accade, si è consumata in un attimo. "Ero fuori dalla porta dell’infermeria con mio figlio di 4 anni – racconta Tanfani – quando me l’hanno portata in braccio. Non respirava, non sentivo il battito. L’ho presa e ho chiuso la porta per il caos, i genitori urlavano, era comprensibile. L’ho stesa sul lettino e ho iniziato le manovre: due massaggi cardiaci e due insufflazioni". Poi l’intervento del dottor Francesco Montesi, cliente dello stabilimento e medico, che ha continuato la rianimazione con Tanfani.

"Dopo pochi tentativi abbiamo sentito il battito – prosegue – niente defibrillatore, solo massaggi e respirazioni. La piccola ha vomitato, ha aperto gli occhi. È stato un momento che non dimenticherò mai". La bambina è stata soccorsa velocemente dal 118. "Sono stati rapidissimi – sottolinea –. L’hanno portata all’ospedale di Fano e poi, vista la tenera età, trasferita ad Ancona per precauzione. La mamma stamattina mi ha detto che ha dormito, si è svegliata, ha parlato, ha riconosciuto lei. Ha ancora un po’ d’acqua nei polmoni, ma sta bene. È andata bene". Resta ora da chiarire come sia potuta finire in acqua.

Tanfani precisa che non si tratta di una piscina ma di una vasca d’acqua alta 113 centimetri, utilizzata per il gioco dei bambini e correttamente segnalata con cartelli che invitano a farli sempre accompagnare. "Non serve il bagnino, ma io durante la stagione li metto comunque – aggiunge – e i bambini non dovrebbero mai essere lasciati soli". Secondo una prima ricostruzione, la piccola sarebbe entrata in acqua mentre la madre si era allontanata brevemente per andare in bagno. Con lei, a sorvegliarla, c’era la sorella di circa 10 anni. È stato un amico di famiglia a trovarla a pancia sotto nella vasca e ad allertare i presenti.

Il luogotenente Gioielli conferma che si sta lavorando per chiarire tutti i passaggi: "Per ora possiamo dire che è stata soccorsa in tempo e salvata con prontezza, ma serve approfondire il contesto, anche per capire se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza". Non ci sono al momento ipotesi di reato né persone indagate, ma il fascicolo è aperto in Procura. Atto dovuto.

Tiziana Petrelli