"Covid, consiglio da remoto" "Temi divisivi, hanno paura"

"Consiglio comunale da remoto". Dopo una breve parentesi in presenza (due sedute che si sono svolte nella sala Ipogea della Memo perché la sala della residenza comunale è inadeguata dal punto di vista sanitario), la presidente del Consiglio comunale sta valutando l’ipotesi di ripartire (la prima seduta è fissata per il 27 gennaio) in videoconferenza. "E’ una questione di saggezza – spiega Cecchetelli – e di buon senso vista la situazione sanitaria: serve solo ad evitare che qualcuno si ammali".

Per l’opposizione (M5S, Lega e FdI) dietro questa decisione ci sarebbero motivazioni politiche: "Le prossime settimane saranno tra le più calde dell’anno: il consiglio è chiamato ad affrontare temi cruciali di questo mandato, come per esempio il futuro di Aset. Nessuno nega la serietà della situazione pandemica, ci stupisce però che a farne le spese sia soltanto il consiglio comunale, mentre tutte le altre occasioni pubbliche assembleari vengono svolte regolarmente in presenza (convegni, conferenze stampa, inaugurazioni). La vera ragione per cui ci si vuole trincerare dietro i pc è il totale disaccordo sui temi (Aset, variante Gimarra, Ambito sociale, ndr) che dovranno essere trattati. Un dibattito in presenza farebbe emergere ancora di più le divisioni in maggioranza, mettendo a rischio la tenuta dell’esecutivo".

"Nessuna ragione politica – replica Cecchetelli – si tratta solo di uno o due mesi, fino alla fine dell’emergenza: serve solo ad evitare inutili rischi per la salute delle persone. Lo dico per quanti a casa hanno bambino o persone fragili. Dal mio punto di vista non cambia molto: in ogni caso devo stare in ufficio insieme ad altre tre o quattro persone. Domani e parleremo nell’ufficio di presidenza, martedì con i capigruppo.". Se pure la Mediateca era stata individuata come idonea per ospitare le sedute del consiglio comunale, Cecchetelli fa presente che "tenere la porta sempre aperta fa freddo. Appena ci saranno le condizioni torneremo in presenza". Per l’opposizione, però, "non è possibile usare la pandemia come pretesto per nascondersi dalla città".

Anna Marchetti