TIZIANA PETRELLI
Cronaca

“Il mio cucciolo sbranato dai lupi in giardino”

La denuncia choc di Caterina Di Placido, residente nel Fanese. “Ho visto il mio Raffo nelle fauci di uno: non l’abbiamo più trovato”. “Non demonizzo questi predatori, ma la loro presenza va gestita. Altrimenti, chi sarà il prossimo?”

Caterina di Placido con i suoi cani. Sulla destra, il piccolo Raffo, cucciolo di 6 mesi

Caterina di Placido con i suoi cani. Sulla destra, il piccolo Raffo, cucciolo di 6 mesi

Fano, 15 giugno 2025 – Una scena che non dimenticherà mai. Erano le sei del mattino di venerdì quando Caterina Di Placido, medico residente in località Magliano, ha aperto la porta di casa per far uscire i suoi due cani, Bella e il piccolo Raffo, per il consueto giro nel giardino. Dopo pochi secondi, un guaito lacerante ha rotto il silenzio della campagna. Raffo, sei mesi per quattordici chili di peso, un meticcio di lagotto, era stato ghermito da due lupi. “Sembrava minuscolo nella bocca di quel lupo”, racconta Caterina, ancora sconvolta, tra le lacrime.

“Era già da qualche settimana che percepivamo la presenza dei lupi: Bella era agitata, Raffo ci stava sempre vicino. Ma non pensavo potesse succedere questo, e in pieno giorno”. Quel giorno, la luce dell’alba aveva già rischiarato tutto. “Appena li ho fatti uscire, ho sentito Raffo guaire. Mi sono affacciata e ho visto due lupi nel mio giardino: uno teneva Bella sotto controllo per distrarla, l’altro aveva Raffo in bocca. Si sono mossi in coppia, con una strategia precisa. Sono corsa fuori, ho urlato, uno dei due lupi mi ha fissata, poi si sono dileguati nel bosco con il mio cucciolo”. Il marito Stefano ha provato a inseguirli con un bastone, è tornato nei boschi più volte durante la mattinata, ma senza esito. “Ha trovato solo delle tracce. Probabilmente hanno dei cuccioli da nutrire e quindi vanno a caccia anche vicino alle case. Ma ora sono diventati troppo spavaldi. Si muovono in due, anche di giorno, e si avvicinano sempre di più”.

Caterina parla di un territorio che conosce bene e dove, in anni di vita, non aveva mai assistito a episodi del genere. “Non ho un recinto, perché sono in affitto e non posso affrontare quella spesa. Ma i miei cani stavano sempre dentro la notte, e la mattina uscivano solo per i bisogni. Questi lupi però erano già lì, appostati dietro la siepe. Sono entrati nella mia proprietà, non erano nel campo, ma a sei metri dalla mia porta di casa”. Ed ora quella porta ha paura ad aprirla. Nei giorni precedenti, racconta, c’erano già stati segnali d’allarme: “La mia vicina ha incontrato gli stessi lupi durante una passeggiata. Erano a cento metri, poi a cinquanta… è scappata via di corsa. Fortunatamente non è successo nulla. Ma con me hanno preso Raffo. Lui era un cucciolo, ma grande….” eppure, nelle fauci di quel lupo che lo ha strappato alla vita, sembrava un topolino. A peggiorare la situazione, l’impotenza.

“Ho firmato una denuncia presso i carabinieri forestali, ma mi hanno detto che la competenza è dell’ufficio caccia della Regione, che però è chiuso fino a lunedì. Non credo che succederà nulla. E intanto io ho perso il mio Raffo. Era come un figlio per me. Non riesco a dormire. Non si tratta solo di lupi in campagna: questi si avvicinano troppo, sono grossi, e potrebbero diventare pericolosi anche per le persone, non solo per gli animali”. L’appello è chiaro: “Non voglio che si demonizzino i lupi, ma è evidente che la loro presenza va gestita. Se attaccano di giorno, in branco, a pochi passi dalle abitazioni, servono controlli seri e misure di prevenzione. Perché la prossima volta, a trovarsi di fronte quei due predatori, potrebbe non essere un cane”.