"Declassate quelle vie", parte la petizione

L’obiettivo delle firme raccolte dai residenti: farle diventare da arterie ad alto scorrimento a normali strade urbane. In ballo la sicurezza

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di Tiziana Petrelli

Quaranta firme apposte in poche ore. Ma sono già sicuri di riuscire a raccoglierne almeno duecento i promotori della petizione, con cui si chiede al sindaco di Fano di tutelare la salute e la sicurezza di residenti e fruitori del quartiere che gira attorno al ponte rosso, declassando via dell’Abbazia, via Canale Albani, via Papiria, via IV Novembre e via Montegrappa da vie ad alto scorrimento a normali strade urbane. Tre i promotori dell’iniziativa lanciata ieri in città, tra i quali spicca la figura del colonnello dell’Arma dei Carabinieri (in pensione) Antonio Sommese le cui finestre si affacciano proprio su via Papiria. Accanto a lui l’imprenditore Alessandro Belogi (via Canale Albani) e l’amministratore di condominio Renzo Ricci (via IV Novembre), portavoce di quanti sono esasperati dal rumore, dallo smog e dalla velocità che rende pericoloso abitare lì.

"Siamo cittadini che soffrono da anni il traffico sotto le proprie case - dicono Ricci, Belogi e Sommese -, a causa di politiche discutibili di passate amministrazioni in cerca di consenso, alimentato da decenni di cultura egemone dell’auto privata e da piani del traffico che si preoccupavano solo di far girare le auto il più velocemente possibile fuori dalla città. Così è successo quanto di peggio poteva accadere ai fanesi che si sono visti trasformare in arterie ad alto scorrimento di traffico, non solo strade come viale Piceno, via XII Settembre, viale Gramsci, viale Buozzi, Viale I Maggio….ma anche vie interne come via dell’Abbazia, via Canale Albani, via Papiria, via IV Novembre e via Monte Grappa. Siamo tutti tristemente soggetti a continui intollerabili episodi di bullismo stradale".

Con questo termine vogliono indicare tutte quelle persone che "sempre in cerca di adrenalina, incuranti del rispetto delle leggi e delle persone, in maniera disinvolta premono il piede sull’acceleratore di auto e moto o manomettono le marmitte dei motorini, esprimendo così il dispregio verso la quiete degli altri". Per questo hanno scritto una lettera al sindaco, che vorrebbero fosse sostenuta da quanti più cittadini possibili: da ieri si può firmare al Bar Sound Caffé o alla Tabaccheria Cesarotti di via Canale Albani.

"Caro Sindaco - sottoscrivono i firmatari - diritti e salute vanno tutelati. Per farlo i mezzi ci sono: il codice della strada lo prevede ed offre anche le soluzioni tecniche. Perché le sofferenze di molti non possono più tollerare il sopruso di pochi".

"Le segnaliamo che in via canale Albani abbiamo, a nostra spese, incaricato una società specializzata per il monitoraggio dell’inquinamento acustico - proseguono Sommese, Ricci e Belogi -. I dati certificano l’alta soglia di rumorosità della via che, come via dell’Abbazia, è sede di servizi sanitari e uffici direzionali con alto movimento di persone. Queste vie però, nonostante sia ormai in funzione l’interquartieri, sono ad oggi ancora classificate come arterie ad alto scorrimento, con corsie più larghe di quanto richiesto dal Codice della Strada. Per questo si prestano a comportamenti sbagliati con frequenti incidenti".

I residenti chiedono quindi "un restringimento delle corsie con limite di velocità adeguato e controllato, che consentirebbe anche il recupero di numerosi parcheggi molto necessari in un’area densa di attività amministrative e di servizi".

In pratica "chiedono di declassare tali vie (ed altre simili in area urbana) da via ad alto scorrimento a normali strade urbane interne, dove applicare tutti gli strumenti e le soluzioni previste dal Codice della Strada", per andare incontro alle esigenze di una città che è cambiata. "Metta pure il video autovelox che il nuovo codice della strada oggi consente per abbattere la velocità - incalza Ricci - e sanzioni con severità chi fa rumore, va troppo veloce, inquina e trasgredisce… non è fare cassa, è solo educare gli incivili alla giustizia e al rispetto di tutti".