Digestore Fano, è rissa sulla località

I 5 Stelle lo vogliono a Monteschiantello, la Lega mette il veto su Bellocchi e Falcineto, il Pd difende la scelta

L’assemblea dell’altra sera

L’assemblea dell’altra sera

Fano, 23 novembre 2019 - Da una parte il Movimento 5 Stelle che vuole «il digestore anaerobico a Monteschiatello, dove ha sede la discarica», dall’altra la Lega che dice «no a Bellocchi e Falcineto». Nel mezzo il Pd che per la localizzazione invoca «il coinvolgimento della cittadinanza, della provincia e di tutti i comuni». Ma proprio su questo aspetto attacca la Lega, attraverso Gianmauro Melis, che parla di «decisioni già prese senza alcun confronto democratico», critica l’assenza del sindaco Seri alla riunione congiunta delle Commissioni Ambiente e Bilancio e accusa «la politica fanese di essere teleguidata da Pesaro».

Sia M5S che Lega presenteranno in Consiglio comunale, a sostegno delle proprie posizioni, una mozione. Per i grillini Monteschiatello rimane la soluzione migliore per la presenza, tra l’altro, di «un terreno di proprietà comunale», mentre contro tale sito si alza la voce della consigliera provinciale del centrodestra, Margherita Mencoboni: «Mi faccio portavoce delle preoccupazione dei cittadini di San Costanzo che già sopportano le conseguenza della vicinanza a Monteschiantello: noi siamo contrari sia all’ampliamento della discarica sia al digestore, l’ho già fatto presente al presidente Reginelli». Se ufficialmente rimane ancora da sciogliere il nodo del sito (Monteschiantello, Bellocchi e Falcineto), tra le forze politiche non c’è accordo neppure sulle dimensioni dell’impianto e sul tipo di investimento richiesto (si parla di 27 milioni di euro).

«Chiediamo che il digestore abbia un ambito provinciale e che, per quanto riguarda la proprietà - affermano i grillini - ad Aset sia riservata una quota che gli consenta di esprimere gli indirizzi operativi e strategici di gestione dell’impianto e incamerare la maggioranza dei profitti previsti per il contenimento delle tasse sui rifiuti». Per Melis della Lega, invece, non ci sono dubbi: «La sinistra ha deciso di svendere Aset a Hera, con un’azione speculativa senza precedenti. L’investimento milionario sproporzionato per le reali esigenze di Fano e per la tenuta economica di Aset, trasforma la città in un centro di raccolta rifiuti e punta all’indebitamento del gioiello di famiglia da consegnare svalutato nelle mani di un colosso extra cittadino». Il Pd, attraverso il capogruppo Federico Perini, ribatte che con il digestore «si eliminerebbero i costi di trasporto dell’organico fuori regione (1 milione 800mila euro l’anno sostenuto dai cittadini con la Tari) e si produrrebbero utili dalla vendita del metano per autotrasporto, della CO2 all’industria alimentare chimica e farmaceutica e del compost alle aziende agricole o ai privati cittadini. N elle casse del comune che ospiterà l’impianto arriverebbero 300 mila euro l’anno per 20 anni». La presidente della Commissione Ambiente Cora Fattori esprime soddisfazione per «la numerosa partecipazione» alla commissione congiunta e per il «positivo confronto tecnico»: «Ci dispiace che Lega e Fano Città Ideale non abbiano avuto la capacità di presentare i propri tecnici e abbia dato spettacolo con motivazioni pretestuose, inutili per il dibattito ».