Dini Salvalai, che futuro?: "La compriamo noi"

Il Comune: "Già comunicata la nostra disponibilità alla Provincia". L’ipotesi è di trasformare la piscina in impianto sportivo a servizio di Sant’Orso.

di Anna Marchetti

Il Comune è interessato all’acquisto della Dini Salvalai (di proprietà della Provincia) per trasformare la vecchia piscina in un impianto sportivo a servizio del quartiere di Sant’Orso. Ancora da definire se attraverso un investimento pubblico oppure pubblico-privato. La conferma arriva dall’assessore allo Sport Alberto Santorelli: "Abbiamo già comunicato la nostra disponibilità alla Provincia che aveva scritto al Comune nei mesi scorsi senza, però, ottenere alcuna risposta dalla precedente amministrazione".

"Non è bello lo stato in cui si trova ora l’impianto – aggiunge il sindaco Luca Serfilippi – per il suo utilizzo stiamo valutando diverse ipotesi". L’obiettivo della giunta di centrodestra è quello di non creare un altro "ex" di cui è già ricco il territorio ma di recuperare la struttura sportiva per metterla a disposizione dei cittadini di Sant’Orso.

Il problema che incombe sulla vecchia piscina è la bonifica dall’amianto, operazione impegnativa e costosa. Del futuro della Dini Salvai si era parlato a maggio di quest’anno, a tre mesi dall’apertura del nuovo impianto Nuotiamo di via Mattei, realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Allora, però, si valutò di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni di giugno. Ora il tema del suo utilizzo torna al centro dell’attenzione grazie all’interrogazione di Francesco Panaroni (M5S).

Il consigliere comunale d’opposizione ricorda "la disponibilità della Provincia a cedere la vecchia piscina per la cifra simbolica di 19mila euro" e chiede di sapere "quale importo servirà per la bonifica dall’amianto". "Spero che la cifra d’acquisto – commenta Santorelli – sia inferiore ai 19mila euro". Panaroni insiste per conoscere le intenzioni della giunta Serfilippi sull’uso della Dini Salvalai che comunque dovrà servire ad "ampliare l’offerta di impianti sportivi rivolti alla cittadinanza".

"Vorrei sapere – aggiunge il consigliere Panaroni – se sindaco e giunta ritengono che si possa dedicare questa seconda piscina ad attività legate prevalentemente al sociale con una particolare attenzione al mondo della scuola, degli anziani e della disabilità". Con l’avvio di Nuotiamo sembra difficile, però, che il Comune riesca a mantenere aperto un secondo impianto natatorio.

L’ipotesi più probabile è che la Dini Salvalai si trasformi in una struttura sportiva di altro genere, vista la contigua e funzionante palestra e i vicini campi da tennis. "Sicuramente potrebbe diventare – assicura l’assessore Santorelli – un bellissimo impianto sportivo di quartiere".