Disabili sotto sfratto "Perché tanta fretta?"

Scoppia la polemica dopo l’avviso dell’Ambito per i ragazzi dell’Agfi che non vogliono lasciare la sede di via Froncini

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"Il progetto ‘Hacca risponde’ non si tocca". Dall’opposizione alla maggioranza, sono diversi gli esponenti politici (Udc, M5S, Azione, Noi Giovani) che si schierano dalla parte dei 10 ragazzi disabili e dell’associazione Agfi (Associazione genitori e figli per l’inclusione) che non vogliono lasciare la sede di via Froncini. Sede che ospita dal 2003 il Centro documentazione e informazione per le disabilità (Cdih) e all’interno della quale lavorano i 10 operatori telefonici del progetto ‘Hacca risponde’. Operatori che gestiscono l’assegnazione, per feste e compleanni, della casetta degli scout e del parco di via Mattei.

A creare preoccupazione la lettera con la quale l’Ambito sociale 6 ha comunicato all’Agfi la conclusione della collaborazione (la convezione è scaduta il 31 maggio 2022)" invitandola "a liberare i locali" entro il 31 dicembre. "Ci chiediamo – commenta il consigliere di Azione, Stefano Marchegiani che sull’argomento ha presentato una interrogazione – a chi sia destinato quel locale per avere tanta fretta nel liberarlo. A qualche assessore per farne una vetrina elettorale? In ogni caso non ci sembra una mossa opportuna: se si sono trovati 62mila euro per Miss Italia se ne troveranno 23mila (questa la cifra del finanziamento europeo che ha permesso di tenere attiva la convenzione negli ultimi tre anni) per mantenere aperto il Centro di via Froncini".

Un’altra interrogazione è stata presentata dai consiglieri comunali di M5S che cercano di comprendere le ragioni "del trasferimento in altra sede (si parla di Sant’Orso dove dovrebbe nascere il Centro famiglie) del progetto ‘Hacca risponde’ oltre allo sportello Cdih". Mazzanti, Panaroni e Fontana si chiedono se non sia possibile mantenere attivo lo sportello di via Froncini, utilizzando lo spazio a rotazione con altre associazioni, in attesa dell’apertura del nuovo Centro famiglie". Il consigliere di Noi Giovani, Edoardo Carboni si attende "un passo indietro" dell’Ambito. "Altrimenti – aggiunge – dovremmo tutelare, in tutte le sedi e i mezzi, questa realtà e l’enorme ricchezza che rappresenta". "Stiamo parlando – incalza Stefano Pollegioni di Udc Fano – di un luogo prezioso in cui dieci ragazzi con disabilità svolgono un servizio alla comunità. Un luogo centrale per ragazzi disabili che facilmente possono accedere a bar e locali per fare acquisti e con l’occasione creare rapporti personali".

Anna Marchetti