
Luca Ricci, 50 anni, fanese: il processo a suo carico si aprirà il prossimo 24 settembre in Assise
Fano, 24 maggio 2025 – Luca Ricci sarà processato per il duplice omicidio di via Fanella: rischia l’ergastolo. Nel corso dell’udienza preliminare svoltasi ieri mattina in tribunale a Pesaro è stato rinviato a giudizio il 50enne fanese accusato di aver ucciso, all’inizio dell’estate scorsa, i propri genitori: il processo si aprirà il 24 settembre in Corte d’Assise. Ricci dovrà rispondere dell’uccisione di Giuseppe Ricci, 75 anni, colpito con 11 martellate alla testa, e di Luisa Marconi, 70 anni, strangolata con il cavo del caricabatterie del cellulare. L’accusa è pesantissima: omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e dal legame di stretta parentela con le vittime. È proprio sulle aggravanti che si giocherà la battaglia processuale. L’avvocato Luca Gregori, legale di fiducia dell’imputato, ha chiesto il rito abbreviato: una strategia che, in caso di esclusione di alcune aggravanti, potrebbe evitare a Ricci la condanna all’ergastolo. La difesa intende anche valutare la possibilità di nominare un consulente psichiatrico per esaminare lo stato mentale dell’imputato. Ricci era presente in aula, impassibile, e non ha rilasciato dichiarazioni. Al termine dell’udienza è stato ricondotto nel carcere di Villa Fastiggi, dove è detenuto dal giorno dell’arresto. Le indagini, chiuse circa un mese fa dal pubblico ministero Maria Letizia Fucci con il supporto della Squadra mobile della polizia di Pesaro, hanno ricostruito nei dettagli la drammatica vicenda.
Il movente affonderebbe le radici in una bugia: la mattina del 24 giugno Ricci avrebbe dovuto presentarsi dallo studio di un avvocato per firmare un contratto d’affitto di 4 anni più 4, versando anticipatamente 12mila euro, somma che non aveva. Quel contratto era l’unica possibilità per i genitori di restare nella loro casa, già venduta all’asta a un nuovo proprietario. L’accordo tra quest’ultimo e Ricci prevedeva che l’anziana coppia potesse continuare a viverci, ma le vittime erano all’oscuro di tutto. Nei giorni precedenti, Ricci aveva rimandato più volte l’appuntamento dallo studio legale, inventando scuse sempre più drammatiche. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, sempre secondo la Procura, Ricci avrebbe messo in atto il piano omicida. Dopo aver aperto silenziosamente la porta dell’abitazione dei genitori, li avrebbe colti di sorpresa: prima la madre, strangolata, poi il padre, aggredito in camera da letto con un martello, ritrovato in seguito nascosto nel pozzetto del cortile.