Elio Savelli morto, Mondavio piange il pioniere del biologico marchigiano

Il fondatore dell’azienda ‘Oasi Bellaluce’ aveva 83 anni

Elio Savelli con una delle sue pregiate bottiglie nella propria azienda

Elio Savelli con una delle sue pregiate bottiglie nella propria azienda

Mondavio (Pesaro e Urbino), 11 maggio 2019 - Si è spento a 83 anni Elio Savelli, imprenditore appassionato e lungimirante, pioniere del biologico ed enologo sopraffino. La sua azienda agricola ‘Oasi Bellaluce’, sulle colline di Sant’Andrea di Suasa, è la realtà biologica più antica delle Marche, avviata dal padre Sesto nel 1920 e poi proseguita da lui con un amore sconfinato, «senza usare mai neppure un grammo di concimi chimici, diserbanti e disseccanti. Io, lungo i miei filari – raccontava – pianto il favino e poi faccio il sovescio, cioè lo taglio e lo interro per concimare in modo naturale, perché contiene fosforo, azoto e potassio».

Tutta la sua azienda, di cui 5 ettari coltivati a vigneto e un’altra parte con piante di visciole (oltre 800), era ed è circondata da alte siepi, per evitare che eventuali sostanze chimiche utilizzate altrove possano essere trasportate dal vento nei terreni Bellaluce. E ‘Bellaluce’ è anche il nome che Savelli ha dato al suo vino bianco, prodotto accanto al rosso ‘Castelsuasa’ e al visciolato ‘Eliaccio’.

Nettari che hanno ottenuto premi importanti, come la Menzione d’Eccellenza a ‘Le Marche da Bere’, la medaglia d’argento al ‘BioBacchus’ e, per quanto riguarda il visciolato, il riconoscimento a Monaco di Baviera come miglior vino di visciole, col punteggio di 100 su 100. Perché i suoi prodotti sono apprezzati da tempo ben oltre i confini italiani, soprattutto in Germania e in Brasile. Un’altra eccellenza creata da Elio Savelli è il museo privato di ‘Storia, cultura e ambiente’, che è stato sempre visitabile gratuitamente su prenotazione: 350 pezzi legati al mondo agricolo dal 15esimo al 20esimo secolo. Aratri, birocci, trebbie, il trattore Bubba del 1938 (unico esemplare in Italia) e poi anche l’amatissima Ford Gp Military del 1941 con cui scorrazzava orgoglioso nei suoi terreni.

«Elio – sottolinea commosso il sommelier Otello Renzi – era un signore d’altri tempi. Un cultore del bio e un entusiasta straordinario. Io lo chiamavo il giovane di 80 anni. L’ho sentito una settimana fa e mi ha chiesto consigli su una nuova vigna che voleva impiantare. Davvero unico». I funerali di Savelli, che lascia i figli Luca, Laura, Lucia e Andrea, si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di San Paolo Apostolo in Vallato di Fano (città dove abitava da tempo). La tumulazione avverrà però al cimitero di Sant’Andrea, paese d’origine, a poche centinaia di metri dalle sue vigne.