
Estate 2025 alle porte, ma mancano i lavoratori stagionali
La bella stagione è alle porte, il turismo balneare fanese scalda i motori, ma sulla linea di partenza mancano ancora tanti lavoratori stagionali. Stabilimenti balneari, alberghi, ristoranti e bar sono pronti ad accogliere i turisti, ma mancano le figure fondamentali per garantire un servizio efficiente: cuochi, camerieri, bagnini, addetti alla reception, lavapiatti, animatori, tecnici e personale di sala.
Il problema non è nuovo, ma si fa ogni anno più urgente. A confermarlo sono i rappresentanti delle tre principali realtà economiche del settore: Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. "La difficoltà nel reperire personale è un problema cronico – spiega Mauro Mandolini, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Marche – Lo è da tempo e si ripresenta puntualmente a ridosso dell’inizio della stagione. Noi balneari abbiamo bisogno di diverse figure: baristi, camerieri, cuochi, lavapiatti, bagnini. Ma è sempre più difficile trovarle. Anche chi si propone, spesso è disponibile solo per pochi giorni, oppure non ha le competenze adeguate. E questo rende tutto più complicato".
Secondo Mandolini, non si tratta solo di una questione economica o organizzativa: "Credo che alla base ci sia una perdita culturale. Questo tipo di lavoro, oggi, non è più attrattivo come un tempo. Soprattutto tra i giovani. Lo vedono come troppo faticoso, troppo vincolante, troppo lontano dai loro schemi. Ma è un errore. Perché lavorare è una scuola di vita". Una delle chiavi di lettura, per Luciano Cecchini, presidente degli alberghi consorziati di Confcommercio, è culturale: "Siamo di fronte a un cambio di mentalità profondo. Oggi molti ragazzi preferiscono rinunciare a un lavoro che chiede impegno, flessibilità e spirito di sacrificio. E lo dico con dispiacere, perché la stagione estiva può essere un’ottima palestra di vita e, per chi lo desidera, anche l’inizio di una carriera nel settore".
Le imprese, dal canto loro, provano ad adattarsi: "Noi imprenditori facciamo la nostra parte. Proviamo a migliorare le condizioni, ad essere flessibili, a valorizzare chi si impegna. Ma senza persone motivate e disposte a mettersi in gioco, non possiamo fare miracoli. Il rischio – conclude – non è solo che i titolari vivano sequestrati nelle loro attività per coprire i turni, ma che ne risenta la qualità del servizio. E quindi l’immagine della città. Un turismo senza persone non può esistere".
Boris Rapa, responsabile provinciale di Asshotel Confesercenti, punta invece sul ruolo degli enti pubblici. "Serve un’azione condivisa e lungimirante – dichiara –. La promozione turistica non può fermarsi alla valorizzazione dei luoghi. Va pensata anche come incentivo alla formazione e all’impiego. Altrimenti non regge.
Una città come Fano, con una tradizione balneare forte e un patrimonio culturale importante, deve poter contare su servizi adeguati. E per farlo servono persone". Ma non tutto è perduto.
"Ci sono ancora giovani volenterosi e famiglie che trasmettono il valore del lavoro – conclude Rapa –. Bisogna però lavorare su più fronti: orientamento, formazione, incentivi, e una narrazione diversa. Il turismo è futuro. Ma senza braccia, idee e professionalità, non può camminare".