Col maltempo degli ultimissimi giorni che ha interrotto bruscamente l’estate e ha spinto diverse strutture ricettive a fissare la chiusura già da lunedì prossimo, è tempo di un primo bilancio per gli albergatori di Marotta e del comprensorio. "Il bilancio di una stagione sofferta, con un numero di presenze in linea con quelle del 2023, ma con una flessione di fatturato generalizzata perché sempre più clienti optano per il solo pernottamento e prima colazione o per la mezza pensione, anziché per quella completa", evidenzia Boris Rapa, titolare dell’hotel ‘CasaDei’ di Torrette, che parla anche a nome dei colleghi che gestiscono gli alberghi marottesi ‘San Marco’, ‘Spiaggia d’oro’, ‘Florence’, ‘Biancaneve’ e ‘Sole’ (quest’ultimo, per la precisione, a Ponte Sasso), tutti aderenti ad Assohotel.
"Giugno e luglio sono stati discreti – riprende Rapa -, mentre agosto ha registrato un calo rispetto all’anno scorso, probabilmente anche a causa delle mucillaggini che hanno contribuito a frenare le nuove prenotazioni. Se poi ci aggiungiamo la tendenza ormai consolidata, da parte di molti, a scegliere soggiorni mordi e fuggi, mediamente di 4 giorni, il quadro è completo e disegna una situazione che a nostro avviso è anche figlia di una minor capacità di spesa delle famiglie italiane e di un’attenzione crescente ai servizi acquistati".
Dall’analisi alle contromosse, che secondo gli albergatori devono essere definite in tempi brevi, per non farsi trovare impreparati per il 2025: "È indispensabile attuare da subito delle azioni incisive di programmazione, puntando con forza sulla bassa stagione, maggio, giugno e settembre. I mesi che possono fare la differenza, a patto che si investa in termini di iniziative di accoglienza e di cura del territorio. È impensabile parlare di destagionalizzazione se poi i vacanzieri non trovano nemmeno un semplice intrattenimento e se viene soppressa già dal 25 agosto, com’è avvenuto quest’anno, la navetta turistica serale Marotta-Fano".
Fondamentale, per i gestori di hotel, è anche la diversificazione del mercato, "che attualmente è composto per l’85-90% da quello nazionale. Occorre aumentare i flussi stranieri in entrata – rimarca Rapa – e per riuscirci serve una maggiore promozione sulle destinazioni dei voli dell’aeroporto regionale e intercettare turisti dalla Svizzera, dalla bassa Germania e dall’Austria. Per cominciare si potrebbe pensare anche a iniziative con le città gemellate. Quello che è certo è che indispensabile rimboccarsi le maniche, dando vita a un’azione congiunta fra amministrazioni e operatori del settore, ma per farlo serve, forse, una maggiore capacità di ascolto da parte di chi ha il compito di attuare le politiche territoriali".
Sandro Franceschetti