Estorsione a Fano, commerciante condannato a 5 anni

Macellaio minacciato per una vendita d’auto sfumata

L’interno di un tribunale (foto d’archivio Zeppilli)

L’interno di un tribunale (foto d’archivio Zeppilli)

Fano (Pesaro e Urbino), 6 dicembre 2018 - La vendita dell’auto sfuma e per la mancata provvigione che avrebbe intascato aveva preso di mira un macellaio di Fano, pretendendo da lui 300 euro. Non con le buone maniere ma perseguitandolo per giorni fino al punto di arrivare a minacciarlo così: «O ti ammazzi da solo o ti ammazzo io». Finito a processo per estorsione un 46enne residente a Falconara, Massimo Pieroni, commerciante di veicoli usati, che ieri è stato condannato a 5 anni di reclusione. Così ha deciso il collegio del tribunale di Ancona presieduto dal giudice Carlo Masini che ha applicato una pena superiore rispetto a quella avanzata dal pm Valentina Bavai che aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi. L’imputato aveva preteso dall’artigiano fanese 300 euro perché tale era il guadagno che sarebbe derivato dalla vendita di un’Audi A3, usata e in vendita in una concessionaria con la quale il 46enne collaborava. Al momento dell’acquisto però il fanese ci aveva ripensato. L’Audi A3 non la voleva più. Da quel momento sono iniziate le ritorsioni. I fatti risalgono al 28 luglio 2013.

In una delle ultime udienze aveva testimoniato la vittima raccontando quanto subito dal 46enne. «O ti ammazzi da solo o ti ammazzo io» era stata una delle frasi riferite dall’artigiano ai giudici e che il venditore gli avrebbe detto per intimorirlo. Il 46enne lo aveva anche schiaffeggiato e preso a calci quando era sfumata la vendita. Poi lo aveva costretto ad andare allo sportello bancomat per prelevare 500 euro. La carta però si era bloccata ed era rimasta dentro il dispositivo senza l’erogazione del denaro. Il venditore allora aveva preso lo scooter del fanese e la sua carta di identità, sequestrandoli e intimando al macellaio che avrebbe riavuto tutto solo se avesse pagato i 300 euro. L’artigiano si era rivolto ai carabinieri che al momento dello scambio erano intervenuti nell’autosalone denunciando il 46enne. Il venditore di auto era difeso dall’avvocato Andrea Natalini che ieri è stato sostituito in udienza dall’avvocato Michele Zuccaro. Probabile il ricorso in appello.

ma. ver.