Mercatello sul Metauro, 22 novembre 2018 - Lo sospettavano in molti. Ieri è arrivata la conferma. La procura della Corte dei Conti delle Marche indaga sullo sperpero di denaro pubblico per la costruzione della galleria della Guinza a Mercatello sul Metauro. Ci sono voluti per realizzarla più di 500 miliardi di vecchie lire, ossia 230/250 milioni di euro. Soldi serviti per fare un cuniculo di 6 chilometri e poi lasciarlo così, senza manutenzione né cura né utilizzo.
Abbandonato a sé stesso da 25 anni. Doveva collegare l’Adriatico col Tirreno, ossia esser parte integrante della Fano-Grosseto. Ha solo collegato un bosco ad un bosco, ed è probabile che sia popolato da animali selvatici attratti dalla luce in fondo. La galleria appartiene all’Anas, e di questo abbandono ne risponderà attraverso i suoi dirigenti a partire dal 1990 fino ad oggi. Ognuno di loro sapeva dell’esistenza di una delle più grandi incompiute della storia d’Italia ma nessuno ha cambiato o tentato di cambiare la situazione facendo in modo di valorizzare l’opera costruita già con una specie di inganno nel 1990.
Infatti, i primi 35 miliardi di lire per fare il foro di assaggio lungo sei chilometri alla Guinza furono prelevati dallalegge perla ricostruzione del Friuli dopo il sisma del 6 maggio del 1976. Dirottati sulla Guinza per scelta politica sia nazionale (molti leader vennero a brindare e festeggiare l’inizio dei lavori) che locale. Spesi i primi 35 miliardi, successivamente arrivarono gli altri malgrado la sospensione del cantiere per almeno 7 anni a causa di tangentopoli. Poi la ripresa dei lavori fino al 2004 per le gallerie esterne di collegamento e per i viadotti verso Mercatello sul Metauro. Totale della spesa: 500 miliardi di vecchie lire, circa 230 milioni di euro, con gallerie intrise da infiltrazioni d’acqua e di pareti ammalorate per il lungo abbandono.
Un gruppo di cittadini di Mercatello sul Metauro si è preso la briga di realizzare un breve riassunto video della telenovela inifinita 'Il Traforo della Guinza' e di pubblicarlo su YouTube (pubblicato da IcoFlash il 19 novembre). Il video riprende diversi articoli e servizi realizzati dal Carlino per documentare la situazione.