Tanta commozione ai funerali di Tommaso Bisciari, il ragazzo di 14 anni morto per un malore martedì mattina all’Istituto professionale Olivetti: affetto da una patologia cardiaca era in attesa di trapianto da tre anni e mezzo al Sant’Orsola di Bologna. "Tommaso era gentile con tutti – ha ricordato la madre Laura durante la cerimonia religiosa di ieri pomeriggio nella parrocchia di San Cristoforo – i suoi occhi e il suo sorriso dolcissimi erano disarmanti, ci facevano sentire meglio". Mamma Laura, durante i funerali, ha anche rivelato i sentimenti di "sgomento, confusione, incredulità e rabbia" degli ultimi giorni, attenuati dal pensiero che dietro alla morte di Tommaso "ci sia un progetto di Dio".
"Questa storia che sembra maledetta – ha proseguito, mostrando a tutti una forza straordinaria – forse, nei piani del Signore, è servita a evitare a Tommaso una sofferenza più grande che avrebbe potuto portarlo in un letto di ospedale attaccato a una macchina in attesa di un trapianto che magari non sarebbe mai arrivato". E ancora: "Tommaso era un ragazzino dall’animo gentile e sensibile, ma anche forte e tenace, che non si risparmiava di fronte alle difficoltà". Il riferimento è anche alla recente scomparsa della nonna Paola "che Tommaso ha voluto vivere come un adulto" e alle parole consolatorie rivolte al nonno e alla madre: "Quando vuoi bene ad una persona devi saperla lasciare andare".
Sempre mamma Laura ha raccontato della volontà con la quale il ragazzo ha affrontato lo scorso anno, dopo il ricovero in ospedale, l’esame di terza media: "Per lui era stato come scalare una montagna", impegno ripagato dai complimenti delle insegnanti che gli avevano detto "di essere stato bravissimo". "Poi il regalo immenso – ha proseguito la donna – di venerdì scorso in parrocchia (Tommaso seguiva il catechismo per la cresima del 6 ottobre) quando don Mauro ha invitato genitori e figli a scambiarsi delle lettere e Tommaso ha scritto parole bellissime: ‘Grazie per gli sforzi che voi genitori fate per me e i miei fratelli, grazie per questa grande famiglia e per i valori che ci avete insegnato".
"Voglio pensare a Tommaso – ha concluso la mamma il suo intervento – come un fiore piantato nel giardino del Paradiso". Durante la cerimonia è stato anche ricordato il legame fortissimo tra il ragazzo e la cugina Giulia, cresciuti insieme. A celebrare la messa sono stati il parroco don Mauro Bargnesi e il vescovo Andrea Andreozzi. "A noi che soffriamo per il distacco – ha detto il vescovo – non venga meno la speranza nella risurrezione e a Tommaso chiediamo di incoraggiarci a non avere paura".
La madre Laura Pierangeli, il padre Luca Bisciari e i due fratelli, uno ventenne e l’altro di appena 10 anni, sono arrivati a San Cristoforo tenendosi per mano. Strapiena la chiesa, tantissimi gli alunni dell’Olivetti e una città intera che si è stretta intorno ai familiari: parenti, amici, conoscenti, colleghi. C’erano i professori dell’Olivetti, la preside Eleonora Augello e i compagni di classe di Tommaso, gli studenti della 1ªK, che oltre a portare delle rose bianche, durante la cerimonia religiosa hanno letto, tra le lacrime, una lettera con la quale hanno voluto ribadire il loro affetto per Tommaso. Presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco Luca Serfilippi e diversi componenti della Giunta. Toccante il momento finale, sul sagrato della chiesa, quando tra lacrime e singhiozzi sono stati liberati in cielo i palloncini bianchi con la scritta "Ti vogliamo bene Tommy". Durante i funerali sono state raccolte delle donazioni a favore dell’associazione ’Piccoli grandi cuori’ che si occupa delle persone con cardiopatie congenite.
Anna Marchetti