"Fano vuole il digestore? Lo faccia a casa sua"

Si alzano i toni dello scontro. Il comitato conferma la manifestazione di protesta del 20 luglio e annuncia la presenza di 500 persone

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Servirà un riscontro nei fatti, ma secondo le stime del comitato ‘A difesa del territorio’, già comunicate alla Questura, dovrebbero essere almeno 500 le persone di Terre Roveresche, Mondavio e Fratte Rosa che parteciperanno il 20 luglio all’annunciata manifestazione a Fano contro la realizzazione del biodigestore di Barchi, dal titolo ‘Nessuno calpesti i nostri diritti’. "Scenderemo in tanti – conferma una nota del comitato diramata dal presidente Mauro Biagioli – e daremo vita a un corteo ordinato ed educato, ma non silenzioso. Ci saranno anche i consigli comunali di Terre Roveresche, Mondavio e Fratte Rosa, guidati dai relativi sindaci, e molte associazioni, ad urlare la loro rabbia, documentati fino ai denti, e per impartire al Comune di Fano, diventato tiranno e arrogante, una lezione di democrazia diretta".

In una sorta di lettera pubblica agli amministratori della città della fortuna, il comitato aggiunge: "Caro sindaco Seri e cari consiglieri che state amministrando il Comune di Fano, mai ci saremo immaginati di trovarci di fronte a una tale arroganza. La storia ci insegna che a fronte di un’’invasione’, che in questo caso si vorrebbe compiere sotto la voce di un ‘Aset forte e libera’, di fatto autoproclamata, il territorio invaso, nella fattispecie guidato da sindaci, imprenditori, comitati e associazioni di categoria, reagisca di conseguenza. I vari interventi sugli organi di stampa dimostrano il vostro buio totale su come si sia svolta la conferenza di servizi in capo alla Provincia, riguardante l’autorizzazione del progetto presentato da Feronia, che tra l’altro, ad oggi, non risulta ancora rilasciata".

In effetti, dopo l’ultima riunione della conferenza di servizi, tenutasi il 15 giugno, nonostante l’esito dell’incontro lasciasse presumere un ‘sì’, l’ente di via Gramsci non ha ancora emesso l’atto conclusivo, ovvero l’autorizzazione o il suo diniego. "Ebbene, è più di un anno che ribadiamo a chiare lettere il nostro ‘no’ all’impianto – conclude il comitato – e se Fano vuole il biodigestore se lo faccia in casa propria. Intanto, invitiamo gli amministratori fanesi in piazza XX Settembre, dove arriverà il nostro corteo, per un confronto che, ci auguriamo, porti loro ad una visione più lungimirante di come stanno attualmente gestendo la terza città delle Marche. Non lo devono fare solo nel doveroso rispetto degli enti paritari al loro, ma soprattutto nei confronti dei loro cittadini, ormai stremati dal vedere una situazione paradossale".

Sandro Franceschetti