Fano, denuncia l’ex: "Mi faceva prostituire"

Sarebbe stata messa sulla strada dal compagno, indagato per favoreggiamento

Prostituzione

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Pesaro, 20 giugno 2019 - L’idea è venuta un giorno che sulla tavola della loro casa di Fano non c’era niente. E anche la vista del frigo non aiutava. «Senti, perché non ti prostituisci un po’ per guadagnare qualcosa? Abbiamo bisogno di mangiare ma anche di comprare la macchina». La richiesta è partita dal compagno, disoccupato, di 33 anni, romeno, che non si dimostrava né geloso né aveva l’atteggiamento di imporre le sue decisioni. Si limitava a proporre. I due elementi oltre al fatto che lei stessa non aveva lavoro hanno in qualche maniera convinto la donna, una ragazza di 32 anni, anche lei romena, che per mantenersi avrebbe potuto fare sesso a pagamento. Ed ha cominciato nel 2011 l’attività a Fano, attendendo i clienti in qualche angolo della città, comunque in strada e non in casa. Ogni volta che tornava a casa, metteva il denaro guadagnato in un unico portafogli dove si serviva anche il compagno.

Poi la coppia si è trasferita, con la macchina nuova, a Parma dove ha continuato l’attività e ad Alessandria dove non sono mancate le occasioni per andare ad attendere clienti nelle strade di Voghera. A un certo punto però, la ragazza si è stancata di farlo, ed è andata dalla polizia di Alessandria a presentare la querela contro l’uomo che in quel momento era andato via mettendo fine alla convivenza. Alla polizia, la donna ha raccontato di essersi sentita costretta a sottostare ai voleri dell’ex anche se lui non la costringeva fisicamente a fare la prostituta.

Comunque, non gli perdona di averla spinta psicologicamente sulla strada. Da quel momento, era il 2016, sono passati tre anni e la procura di Alessandria ha trasmesso il fascicolo a Pesaro perché il sesso a pagamento era iniziato a Fano. Da qui il procedimento penale. L’altroieri si è svolta l’udienza preliminare contro l’ex, per il quale la procura chiede il rinvio a giudizio accusandolo di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Pur non essendoci stata violenza, l’uomo (difeso dall’avvocato Salvatore Asole) avrebbe beneficiato dei guadagni della ex sfruttando dunque il «lavoro» della donna. L’udienza è stata rinviata a dicembre.

ro.da.