Fano Urbino ferrovia, il Pd. "No alle bici modello Val Venosta"

Alberto Bacchiocchi contro la proposta del centrodestra: "Non siamo la Provincia di Bolzano, sarebbe uno spreco di soldi"

La ferrovia in Val Venosta

La ferrovia in Val Venosta

Fano, 6 maggio 2019 - Rotaie incandescenti . Il Pd, da sempre favorevole alla pista ciclabile, boccia la proposta sposata dal centrodestra per il recupero della Fano-Urbino sul modello della Ferrovia Val Venosta. «La linea ferroviaria – sottolinea il segretario Alberto Bacchiocchi – è un bluff da 120 milioni di euro (100 milioni per la riqualificazione degli impianti e 20 milioni per l’elettrificazione) che non servirà operai e studenti. 120 milioni di euro sono una cifra stratosferica e, se mai fosse disponibile, potrebbe alleggerire il carico fiscale delle famiglie che abitano tra Fano e Urbino».

«Ci sono altri due elementi che bocciano – prosegue Bacchiocchi – questo progetto. Le ferrovie turistiche sono state equiparate, in termini di sicurezza, a quelle della rete commerciale e l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha imposto limiti rigidissimi. Inoltre tolte rarissime eccezioni, le ferrovie turistiche in Italia hanno un utilizzo medio di meno di un mese all’anno e non si reggono dal punto di vista dei bilanci». Per Bacchiocchi si tratta di «una scellerata promessa da campagna elettorale», mentre il Pd «rilancia la proposta di un percorso ciclabile, accanto e non al posto dei binari ferroviari, per il quale sono già disponibili 4,5 milioni di euro».

E ancora: «Il centrodestra dice che la ferrovia della Val Venosta è un successo? Messa al servizio degli sciatori, dopo 120 milioni di investimenti e gestita dalla Provincia Autonoma di Bolzano, che gode di risorse economiche infinite. Vale lo stesso per Fano? Il bacino di utenti del nostro territorio ha bisogno di collegamenti veloci e sicuri, non di una lenta ferrovia turistica». Dall’associazione Ferrovia Valle Metauro replica l’ingegner Russo: «Come al solito bugie e mistificazioni. Il Pd confonde le ferrovie turistiche con la ferrovia per il trasporto pubblico locale e fa finta di dimenticare che, tra i ponti e le 8 gallerie, i tratti in cui la ciclabile andrebbe sopra i binari sono oltre 13 chilometri (su un totale di 48, ndr). Certo che se si fosse chiamata Pesaro-Urbino da anni avremmo di nuovo la ferrovia».

Insiste l’ingegnere Russo: «Come ci ha illustrato il direttore della Ferrovia Val Venosta Marco Stabile, loro stanno elettrificando la linea per far fronte all’enorme incremento di utenti e di conseguenza riducono i tempi di percorrenza passando da un treno ogni mezz’ora ad un treno ogni quarto d’ora: un altro mondo dove si paga con tesserine tipo Skipass si può viaggiare gratis (studenti ed anziani) o pagare in base al reddito».